I barbari si stanno organizzando e distruggeranno tutto sul loro cammino: Waiting for the barbarians (Aspettando i barbari) in finale di festival ci riporta il cinema innovativo di Ciro Guerra, il regista colombiano che ha ricevuto la nomination agli Oscar con El abrazo del serpiente (2016) ed ha rappresentato il suo paese agli Oscar con Oro verde (2018). Il cinema colombiano, associato a violenza e narcotraffico, ha cambiato volto con la giovane generazione di cineasti e una nuova legge sul settore audiovisivo e tra questi Ciro Guerra ha sorpreso il pubblico internazionale per aver dato nuova vita alla narrazione, agli spazi e al sonoro. Non estremo come i lavori precedenti forse perché è il suo primo film in inglese ed è interpretato da star internazionali (Johnny Depp, Robert Pattinson, Mark Rylance del Ponte delle spie, Dunkirk), possiede però una buona dose di mistero nel raccontare il senso più profondo e occultato del colonialismo e la difesa contro l’invasione straniera, tematica principale dei nostri tempi. Lo fa attraverso magnifiche location e il romanzo del premio Nobel J.M.Coetzee, scritto nel 1980 dopo che fu respinta la sua richiesta di cittadinanza americana per aver manifestato contro la guerra del Vietnam insieme ad altri professori e tornò in Australia (l’adattamento del romanzo è stato fatto dallo stesso scrittore).

NELLA FORTEZZA in mezzo al deserto, un «magistrato» (Mark Rylance) amministra la stabilità e veglia sulla convivenza pacifica con le popolazioni nomadi di passaggio o stanziali, soprattutto occupato nei suoi studi archeologici alla ricerca di reperti di una civiltà ancora sconosciuta di cui recupera dal terreno tavolette con una scrittura da decifrare (reperti che non possono non ricordare il recupero paziente delle ossa dei desaparecidos, con quelle tavolette come pezzi di femore, con tutte quelle tracce umane che dalla terra hanno portato precisamente ai nomi delle persone). «Tutte le cose che mi interessavano sono contenute in quel romanzo – ha detto Ciro Guerra, inizialmente pensavo che fosse un’allegoria, poi ho pensato sempre di più al mondo di oggi».
Il colonialismo in Australia per Coetzee e in Colombia per il regista è tematica forte, ha inciso sulla vita dello scrittore perché il padre perse il lavoro per le sue posizioni antiapartheid, nel latinoamerica è stata elaborata solo in tempi più recenti in tutta la sua portata.

IMMENSI territori che sembrano non contenere nulla se non distese deserte e nativi non considerati esseri umani, da occupare e predare, sterminare o sottomettere. Il colonnello Joll (Johnny Depp) appare come un dandy distaccato e senza emozioni, dalla divisa impeccabile e dagli inediti occhiali da sole che lo isolano ancora di più dagli altri e che suscitano stupore (ma proprio a Venezia già si usavano già nel ’700, prodotti con i vetri di Murano) e mostrerà chiaramente quale sia la strategia del potere attraverso l’estorsione di confessioni su un attacco inesistente all’impero, tramite inaudita tortura.

IL COLONNELLO Joll che non fa parte dell’esercito ma di un corpo di polizia, prende con i suoi il controllo della fortezza e inizia a fare straziare i corpi dei nativi che gli capitano a tiro, poveri nomadi in cerca di lavoro o medicine, (un’escalation di cattiveria nei personaggi interpretati da Depp? no, risponde, il mio personaggio non è un cattivo, è solo un broken child, un bambino spezzato»). Il magistrato che scopre le tremende ferite, le osserva sui corpi straziati, cerca infine di guarirle, è come se portasse alla luce ferite ancestrali, millenni di carneficine in nome del potere centrale, dei vari imperi che hanno spazzato via le antiche civiltà. Nel suo stile evocativo il regista suggerisce come il «giusto» si sia abbassato a lavare i piedi ai poveri pescatori, nel personaggio di una nomade straziata nella carne e nelle ossa, come un atto di risarcimento che con lui fa il pubblico stesso.

MA IL RIFERIMENTO non è mai così preciso, coinvolge anche la sensualità, la malinconia della solitudine (anche lui personaggio che non concede comunicazione). Un pericoloso individuo di potere poco feroce che va annientato e così cercheranno di fare, massacrandolo, portandolo in cella, rimettendo in scena una via crucis raccapricciante, accusato di aver preso contatti con il nemico. Dopo anni di rapporti pacifici, l’efferatezza del drappello guidato da Joll provoca la reazione, i «barbari» del confine si preparano alla guerra. Ma i veri barbari sono già entrati da tempo, sono gli uomini di Joll dalla divisa attraente. Chissà se dopo l’abito dei Pirati dei Caraibi le fan cosplayer assiepate al Lido la copieranno. Occhiali compresi.