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Dean Potter aveva 43 anni.

E’ stato il perturbante pioniere-inventore-maestro di una forma di arrampicata estrema chiamata free base, scalare senza corda con un piccolo paracadute sulle spalle.

Era tra le “star” del recente film Valley Uprising. Credeva profondamente, totalmente, nella spiritualità delle sue scelte. Nella necessità di incontrare le proprie paure e superarle. Criticava un’industria sportiva monocoltura, con atleti innocui e perfetti.

Era controverso, Dean Potter, ma credeva con tutto se stesso nella capacità di rovesciare il tavolo: “trasformare la peggiore paura di uno scalatore, cadere, nel più antico desiderio dell’uomo, volare”.

Tra i suoi maestri riconosciuti, Chongo Chuck, homeless, slackliner e figura di riferimento nella valle di Yosemite, e l’austriaco Beat Kammerlander.

Qui (in inglese) un suo articolo sulla rivista americana Rock and Ice.

[do action=”quote” autore=”Dean Potter”]”My three arts are climbing, flying and walking lines”.[/do]

La compagna di Potter, Jenn Rapp, ha dichiarato al New York Times che “Dean amava profondamente Yosemite. Il suo cuore, il suo spirito e le sue passioni si estendevano nella valle, che era la sua casa. La bellezza di Yosemite lo ha ispirato e lo ha aiutato a diventare l’artista, il compagno, il padre e l’amico migliore possibile. Questo è esattamente il luogo dove il suo spirito contestatore e contro le regole, sempre alla ricerca del limite, avrebbe voluto vivere per sempre”.

Stavolta quel paracadute non si è aperto e Dean è morto insieme al suo compagno di avventura Graham Hunt (29 anni) domenica notte a Yosemite, ai piedi di Taft Point (foto sotto).

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