Una «rivoluzione verde per tornare a crescere». Sono cinque i punti principali di un «piano strategico per l’Italia» proposto ieri dal Pd per la verifica di governo che dovrebbe rilanciarne la «fase 2», «un patto di legislatura» da qui al 2023. Tra i punti: la decarbonizzazione dell’Ilva e il progetto Taranto città verde d’Europa; il passaggio «dall’Italia burocratica all’Italia semplice, per i cittadini e per le imprese», con 500 mila nuove assunzioni nella pubblica amministrazione ; un «equity act» per ridurre le distanze sociali e territoriali (abbassare la pressione sulla terza aliquota Irpef per i ceti medi, un lieve incremento sulle aliquote più alte – combinare la riduzione del cuneo fiscale con spalmatura degli 80 euro su una fascia di reddito più ampia – fino a 35mila invece che 26mila – rafforzare le azioni di contrasto all’evasione e l’uso della moneta elettronica); portare in 5 anni la spesa per la conoscenza ai livelli Ocse, con un incremento annuo di 4 miliardi; estensione dell’obbligo formativo da 3 a 18 anni; un piano per la sanità, la cura e l’assistenza, tra le proposte l’aumento di 100 euro l’anno, per 3 anni, dell’indennità di accompagnamento, l’istituzione della figura dell’infermiere di condominio.