“Cofferati è più bravo come sondaggista che come candidato alle primarie. Peccato che il suo livore si basi su exit poll”. Il tweet di Ernesto Carbone, renziano di sfondamento, restituisce tutta la tensione che si addensa sul risultato ligure.

Gli exit che l’ex leader della Cgil uscito dal Pd dopo le ‘apertissime’ primarie liguri sta commentando su La 7 con Enrico Mentana – è stato chiamato per quello, del resto – danno Raffaella Paita, la candidata del Pd sponsorizzata dal governatore uscente Burlando nella cui giunta è stata assessore,  al terzo posto. Dopo Giovanni Toti, primo, e Alice Salvatore, del Movimento 5 Selle. Panico al comitato elettorale di Paita.

Con le prime proiezioni la disposizione sul podio cambia. Ma Toti è sempre sul gradino più alto, e Raffaella Paita gli sta attaccata, con la pentastellata che segue con una decina di punti di distacco e dopo i primi commenti festanti Alice Salvatore prende fiato e si defila. I primi due invece ballano intorno al 30 per cento, e con queste percentuali in ballo c’e anche la maggioranza in consiglio regionale.

Dalla maggioranza del Pd subito si comincia a dare la colpa a Luca Pastorino, deputato civatiano uscito dai dem che con la sua candidatura è intorno al 10%.  Ma nonostante l’insistenza del solito Carbone nel voler sommare ai voti delle liste di partito quelli delle liste del presidente, il dato secco dice che M5S è primo partito, intorno al 26% in base a dati ancora provvisori, e il Pd al 22%, quasi la metà rispetto alle europee dello scorso anno.

E intanto col passare del tempo Toti, il ‘congigliere politico’ di Silvio Berlusconi sale. Ma con il 20% circa la Lega doppia Forza Italia.

Nel frattempo Renzi si consola alla Playstation con il presidente del Pd Matteo Orfini