Il sindaco del comune partenopeo Luigi de Magistris è sospeso e il presidente della regione Stefano Caldoro è in scadenza, il 12 ottobre si vota per la città metropolitana: il clima elettorale va montando e per il Pd campano è tempo di sciogliere i nodi. Ieri all’hotel Terminus di Napoli si è tenuta una nuova riunione delle correnti democrat per cercare di trovare la quadra intorno alle candidature: se si trova l’accordo, è il ragionamento, meglio andare a votare sia per il comune che per la regione.

Intorno al tavolo si sono riuniti Umberto Del Basso De Caro, ex Psi e sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti, Raffaele Topo (capogruppo in consiglio regionale proveniente dai popolari), l’eurodeputato vicino ad Antonio Bassolino Andrea Cozzolino ed Enzo Ruggiero della segreteria campana, Peppe Russo (consigliere regionale sostenitore di Gianni Pittella), Guglielmo Vaccaro (deputato di area lettiana), Stefano Graziano, presidente regionale dei democrat (sponsorizzato da Vaccaro), Luciano Crolla (responsabile comunicazione del Pd campano, renziano della prima ora) e Massimo Paolucci eurodeputato di area riformista.

Non è stato il primo incontro, da questo però sembra essere uscito uno schema quasi definitivo da sottoporre a Luca Lotti e Lorenzo Guerini, che a Roma seguono le vicende napoletane per conto di Matteo Renzi. Al punto uno ci sono le primarie per le regionali: in campo, autoinvestitosi del compito, c’è il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, saltato dal carro di Pier Luigi Bersani a quello di Renzi in tempo per portare un plebiscito di voti al segretario Pd a ogni occasione, deluso per aver dovuto lasciare la casella di sottosegretario alle Infrastrutture.

La maggioranza del partito non vuole seguirlo in una riedizione della campagna elettorale persa nel 2010, alla Fonderia di fine settembre (la Leopolda partenopea) il nome dello sfidante non è stato fatto per evitare «primarie competitive», cioè uno scontro all’ultimo sangue. L’idea sarebbe presentare una lista di tre nomi: la deputata salernitana Angelica Saggese, Cozzolino e Pina Picierno, l’eurodeputata Pd più votata in Campania appena uscita dalla segreteria nazionale. A Roma il compito di scegliere il candidato (il nome che gira è Picierno) e, soprattutto, convincere De Luca a fare un passo indietro, magari affidandogli un nuovo incarico sulla ribalta nazionale.

Cozzolino potrebbe restare in campo per le eventuali elezioni anticipate al comune di Napoli, sancendo un’alleanza tra renziani e bassoliniani. La composizione del tavolo all’hotel Terminus, se regge la prova romana, finirebbe per determinare i nuovi equilibri della segreteria campana con la mission di invertire il trend perdente nelle competizioni locali.
Ieri è stato lo stesso Cozzolino a dichiarare: «Si deve lavorare alla costruzione di una grande alleanza civica con le altre forze del centrosinistra, ma solo con chi ha avuto la forza di interrompere questa agonia. Dopo il voto per istituire la città metropolitana, i consiglieri comunali si dimettano e aprano la strada al voto».

Caldoro e de Magistris non sono disposti a farsi da parte, nonostante ieri siano stati notificati dalla procura di Napoli 18 avvisi di conclusione indagini per la Coppa America 2012, entrambi sono indagati per abuso d’ufficio in un nuovo filone di inchiesta. Il sindaco sospeso ieri ha partecipato all’inaugurazione della fiera Vebo alla Mostra d’Oltremare mentre, a Palazzo San Giacomo, si discuteva di deleghe da riassegnare e voti in consiglio da trovare. Il pomeriggio si è svolto flash mob pro de Magistris: in centinai con magliette e striscioni nella piazza antistante il municipio.

Manutenzione della maggioranza anche per il governatore Caldoro: dopo aver nominato a giugno Bianca D’Angelo assessore per imbarcare i voti del marito Enzo Rivellini (Fdi), giovedì ha allargato ancora la squadra al mastelliano Vittorio Fucci con deleghe a commercio e agricoltura. Addirittura ha proposto al vice-facente funzione Tommaso Sodano un patto per la città: «Bisogna fare qualcosa in più per Napoli». Certo, si vota.