Alla vigilia del ritorno di Matteo Renzi live, da questa mattina con una serie di comizi alle feste dell’Unità, cominciando da Bologna, due interviste gli preparano il terreno. I renzianissimi Matteo Richetti e Andrea Marcucci lanciano (o meglio ri-lanciano) l’idea del listone unico da Carlo Calenda a Giuliano Pisapia passando per Angelino Alfano per le prossime elezioni politiche. La tempistica non è delle migliori, visto che nelle stesse ore rischia di colare a picco la candidatura di Fabrizio Micari a governatore della Sicilia. Ma in particolare Marcucci è netto rispetto a Alfano: «E’ nei fatti che chi ha sostenuto i governi Renzi-Gentiloni pensi ad una collaborazione anche in futuro. Come è nei fatti, direi naturale e quasi scontato, che la nuova forza politica di Pisapia collabori con il Pd».
L’ex sindaco di Milano sarà in vacanza ancora per qualche giorno, ma non pare aver gradito la nuova offerta, tantopiù che nemmeno in Sicilia i giochi sono ancora fatti. E’ comunque l’ex Sel Marco Furfaro, a Pisapia vicinissimo, a ribadire il no di Campo progressista: «Noi non faremo la stampella di nessuno, a Pisapia una somma di sigle senza politica non interessa. Noi abbiamo messo in campo tre punti: unità del centrosinistra, discontinuità nelle politiche degli ultimi anni e contendibilità della leadership. Quello che vediamo oggi invece è solo contabilità della politica, somma di sigle in chiave elettoralistica. Non siamo in cerca di posti».

Ovviamente anche Pierluigi Bersani, intervenuto ieri alla festa del Fatto quotidiano a Marina di Pietrasanta, boccia seccamente l’ipotesi: «Noi costruiamo il centrosinistra, Alfano è un’altra cosa». Ma l’ex segretario del Pd parla anche dei rapporti tra la sua attuale formazione, Mdp, e appunto Pisapia. Rapporti che la partita per le elezioni siciliane ultimamente aveva di nuovo fatto virare verso la turbolenza. Nei prossimi giorni, spiega Bersani, lui stesso incontrerà l’ex sindaco di Milano: «Sono sicuro che io e lui la pensiamo allo stesso modo». Insomma, è ottimista sulla ripresa delle comunicazioni.

Ma la proposta di listone unico porta scompiglio anche in casa Ap, dove la tensione è già alta sull’alleanza con in Pd in Sicilia. Per tranquillizzare i suoi dunque Alfano tira il freno: «Le alleanze di Ap che ci saranno in Sicilia, saranno alleanze in Sicilia, alleanze siciliane. Con un programma sulla Sicilia. Non sono alleanze nazionali».