Il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza – 516 voti a favore, 50 astenuti e 133 contrari – la risoluzione che fissa i paletti del negoziato per la Brexit. La mozione comune è stata appoggiata dai gruppi del Ppe, S&D, Alde, Verdi e Sinistra unitaria. Tra le priorità del negoziato i diritti dei cittadini europei, la tutela dell’accordo di pace in Nord Irlanda, il rispetto degli impegni finanziari presi dalla Gran Bretagna nei confronti dell’Ue. La fattura indicata dalla Commissione che Londra dovrà pagare si aggira sui 60 miliardi.

Secondo Londra sarebbe non superiore a un quinto. Qualsiasi futuro accordo di libero scambio tra Londra e Bruxelles, specifica l’Europarlamento, deve essere preceduto da una intesa sul divorzio.

Dunque niente negoziati paralleli per il momento, come invece auspicato da Theresa May. Il leader nazionalista britannico, Nigel Farage, ha accusato l’Ue di comportarsi come «la mafia» prendendo «in ostaggio» il Regno Unito nei negoziati sulla Brexit. Parole inaccettabili per il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani.