I 654 precari dell’agenzia delle politiche attive (Anpal) protestano dalle 11 di oggi in via Guidubaldo del Monte 60 a Roma contro l’«assurda» idea di formare i 6 mila «navigator» precari che saranno assunti dall’Anpal per gestire il sussidio detto «di cittadinanza». Denunciano il paradosso del ministro del lavoro Di Maio, «paladino della guerra al precariato» che sta generando un nuovo esercito di precari. Chiedono l’immediato avvio di un piano di stabilizzazione dei precari ancor prima dell’apertura delle selezioni dei futuri “navigator”. A sostegno della rivendicazione le Camere del lavoro precario e autonomo (Clap) hanno proclamato 4 ore di sciopero. I lavoratori chiedono un incontro con il neopresidente dell’Anpal Mimmo Parisi e con il ministero del lavoro.

Il 23 gennaio scorso, nel corso di un’audizione alla Commissione Lavoro del Senato, Parisi ha dichiarato che i 654 precari sono uno degli “assets fondamentali” per l’attuazione del “reddito di cittadinanza”. Per lui la soluzione tecnica per le stabilizzazioni si troverà. Visti i tempi stretti della road map indicata da Di Maio e da Parisi ora i precari dell’Anpal si trovano molto stretti e condizionati a una partita di difficile soluzione con le regioni che ieri hanno incontrato il ministro pentastellato e ipotizzano di assumere loro, e non l’Anpal, i “navigator”.

“Mentre nel decreto si stanziano 500 milioni di euro per le nuove assunzioni di personale – sostengono i precari dell’Anpal – solamente 1 milione di euro è assegnato dal 2019 per la stabilizzazione di circa 20 lavoratori con contratto a tempo determinato tra il 2019 e il 2022. il decreto sul reddito di cittadinanza produrrà esattamente il contrario: ovvero la moltiplicazione delle figure precarie che dovrebbero ricollocare i poveri e i disoccupati. Si prefigura un sistema di servizi pubblici per il lavoro basato sulla vulnerabilità contrattuale di migliaia di operatori che non si comprende né come né quando saranno riassorbiti dalle regioni. Per queste ragioni chiediamo di intervenire, nella fase di conversione del decreto, al fine di sanare questa inaccettabile contraddizione allocando risorse per la stabilizzazione di tutti i precari in organico”.