Visita lampo ieri a Roma della cancelliera tedesca Angela Merkel per chiedere a papa Francesco la benedizione in vista del prossimo vertice del G7 in programma a giugno in Baviera. «Ho avuto il piacere e l’opportunità di spiegare a papa Francesco l’agenda della presidenza tedesca del G7», ha spiegato la stessa cancelliera, «questo era l’obiettivo principale della mia visita e sono contenta che questa agenda con i suoi temi sia anche per il papa e per la Chiesa cattolica di grande rilievo».
Quaranta minuti di colloquio privato fra i due – seguito da quello con il segretario di Stato vaticano, cardinale Parolin, accompagnato dal «ministro degli esteri» di Oltretevere, monsignor Gallagher – durante i quali si è parlato soprattutto di questioni internazionali, a cominciare dalla situazione in Ucraina, e di temi sociali. «È stata dedicata speciale attenzione ad alcune questioni di carattere internazionale – informa lo scarno comunicato della sala stampa della Santa sede –, con particolare riferimento alla lotta contro la povertà e la fame, lo sfruttamento degli esseri umani ed i diritti della donna, le sfide della salute globale e la custodia del creato. Si è trattato anche del tema dei diritti umani e della libertà religiosa in alcune parti del mondo. Infine, ci si è soffermati sulla situazione in Europa, e si è sottolineato, in particolare, l’impegno per giungere ad una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina».
Riserbo assoluto sul contenuto dei colloqui. Si sa solo che Bergoglio, durante il tradizionale scambio dei doni, ha regalato alla cancelliera una copia in tedesco della esortazione apostolica Evangelii gaudium («così potrà leggerla») e il medaglione di san Martino che cede il suo mantello ad un povero, accompagnandolo dalla spiegazione: «Mi piace regalare questa immagine ai capi di Stato perché penso che il loro lavoro sia proteggere i loro poveri». Facile quindi immaginare che nei colloqui abbia fatto capolino anche la situazione della Grecia e l’intransigenza della Ue.
La giornata romana della Merkel è proseguita alla Comunità di sant’Egidio, dove ha aggiunto qualche dettaglio sul colloquio in Vaticano. «Abbiamo parlato di ambiente, il G7 può sostenere la Conferenza sul clima di Parigi», ha spiegato, «e delle donne: l’autodeterminazione, l’autonomia e le prospettive lavorative delle donne. Ci sono ancora molte sfide da superare nell’ambito dell’eguaglianza tra uomo e donna. Questo riguarda i Paesi in via di sviluppo ma anche quelli industrializzati».