Entra nel vivo il viaggio di papa Francesco in Brasile in occasione della Giornata mondiale della gioventù, il raduno dei giovani cattolici di tutto il mondo.

Oggi sono previsti due appuntamenti importanti, i primi dopo l’atterraggio a Rio de Janeiro lunedì. Alle 10 (ore 15 in Italia) ci sarà la visita e la messa al santuario mariano di Aparecida, nello Stato di San Paolo, uno dei luoghi simbolo del Brasile cattolico, dove nel 2007 si svolse la V Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano e dei Caraibi il cui documento finale – riveduto e corretto prima della firma definitiva di papa Ratzinger – assestò un altro colpo, dopo quelli già violentissimi di papa Woltyla, alla teologia della liberazione. Nel pomeriggio (18.30 in Brasile, 23.30 in Italia), il primo “fuori programma” – un’aggiunta voluta da Bergoglio rispetto a quanto avevano definito in precedenza Ratzinger e il suo staff –, con la visita all’ospedale São Francisco de Assis, un centro per la cura e il recupero di alcolisti e tossicodipendenti.

La giornata di ieri, dedicata al riposo dopo il lungo viaggio aereo e il diverso fuso orario, è stata meno tranquilla del previsto, perlomeno fino alle prime luci dell’alba. Infatti, dopo il trasferimento dall’aeroporto nella residenza di Sumaré a Rio – durante il quale, anche a causa di un’organizzazione non priva di smagliature, il corteo papale ha sbagliato strada e l’automobile di Bergoglio si è trovata per qualche minuto assediata dalla folla che voleva salutarlo –, nel corso della notte ci sono state diverse manifestazioni di protesta, anche con qualche incidente, disperse dalle forze dell’ordine: una dei gruppi gay che criticavano l’oscurantismo del magistero cattolico e rivendicavano maggiori diritti civili per gli omosessuali («Per il diritto di amare», si leggeva su diversi cartelloni) anche in Brasile, dove – a differenza dell’Argentina di Bergoglio, che pure la osteggiò fortemente quando era vescovo di Buenos Aires – non esiste una legge sui matrimoni omosessuali ma il Consiglio nazionale di giustizia (l’organo di controllo dell’autonomia del potere giudiziario) si è espresso a favore; e soprattutto diverse organizzate dagli studenti, dai giovani e dai disoccupati che già nelle scorse settimane avevano promosso in tutto il Brasile manifestazioni molto partecipate contro la crisi economica, la corruzione e le spese esorbitanti in vista dei prossimi campionati del mondo di calcio, in programma nel 2014.

Spese che, sebbene assai minori, saranno sostenute dal Brasile di Dilma Rousseff anche per la Giornata mondiale della gioventù: oltre 360 milioni di reais (circa 120 milioni di euro), di cui 190 a carico del governo federale e 26 dallo Stato di Rio, il resto da sponsor e contributi dei pellegrini (sembra che un paio di settimane fa, informa l’agenzia Adista, la Santa Sede abbia chiesto un ulteriore impegno di 90 milioni al governo federale, al governo statale e a quello cittadino, che però hanno rispedito al mittente la richiesta). A far crescere la tensione anche la notizia del ritrovamento di una bomba ad Aparecida. Ma è stato lo stesso padre Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, a ridimensionare: «Più che una bomba era un piccolo ordigno artigianale trovato in un bagno pubblico vicino alla basilica che non era in rapporto con la visita del papa, per cui non c’è stata nessuna reale preoccupazione da parte delle forze dell’ordine». Manifestazioni, comunque, sono previste anche nei prossimi giorni, quando gli occhi dei media di tutto il mondo saranno puntati sul Brasile e Rio sarà una vetrina internazionale imperdibile.