>Un’astronave sta per atterrare nel nord di Londra. Ci dispiace però deludere gli incalliti ricercatori di Ufo, ma stiamo parlando del nuovo stadio del Tottenham Hotspur, che visto il design avveniristico ricorda un po’ le forme di un disco volante. L’arena sta sorgendo a due passi dal vecchio e glorioso White Hart Lane, destinato a chiudere i battenti a maggio per poi essere abbattuto dopo 118 anni di onorato servizio. L’ennesimo pezzo di storia del calcio inglese alza bandiera bianca per far posto a un impianto più moderno, capiente e comodo. Costerà circa 800 milioni di euro, sarà in grado di ospitare 61mila spettatori e avrà delle peculiarità che già hanno catturato l’attenzione dei media inglesi: per 350 euro a partita si potrà stare dietro un vetro trasparente a due passi dall’uscita degli spogliatoi per «godersi momenti esclusivi del pre-partita dei giocatori», mentre sborsando 550 euro si potrà pure mangiare pietanze di primissima qualità cucinate «a livello di Stella Michelin». E ancora posti riscaldati con tanto di presa Usb Ubs, ovviamente a costi tutt’altro che popolari. Ladies and Gentlemen, benvenuti nella gentrificazione in salsa calcistica.
Stride, e non poco, che cotanta meraviglia stia comparendo in uno dei quartieri più difficili della capitale inglese. Lì dove nell’agosto del 2011 scoppiarono i riots che poi si propagarono a macchia d’olio in tutto il Paese. Il palazzo che andò a fuoco in quei terribili giorni, poi divenuto simbolo della rivolta, è a due passi dall’arena stato dell’arte in costruzione. Le cose sono cambiate ben poco negli ultimi anni. La povertà e la disoccupazione sono sempre oltre i livelli di guardia, frutto di un lento ma inesorabile declino cominciato già negli anni Settanta. Il fiume di denaro che è scorso per Londra all’epoca delle Olimpiadi del 2012 non ha toccato nemmeno di striscio quest’area. Nei piani del club e dell’amministrazione locale, il lusso e l’eleganza del nuovo White Hart Lane vanno a braccetto con piani di rigenerazione e di sviluppo edilizio di questa parte di Londra. Piani inadeguati, secondo una larga fetta dei residenti, perché troppo di facciata e soprattutto che stravolgeranno eccessivamente la fisionomia del quartiere.
Per ora da queste parti campeggia il cartello lavori in corso. Lo stadio sarà pronto per la stagione 2018-19 – tanto che il Tottenham l’anno prossimo dovrà migrare a Wembley – e già c’è in programma di usarlo per partite di football americano della NFL, molto popolare a queste latitudini. I tifosi non sembrano troppo dispiaciuti di abbandonare il vecchio White Hart Lane. In grado di ospitare poco più di 35mila persone, non reggeva più il confronto con gli impianti di vaste dimensioni di cui si erano dotate le altre grandi squadre londinesi (l’Emirates dell’Arsenal e l’Olimpico del West Ham, mentre il Chelsea a breve amplierà e ristrutturerà radicalmente il suo Stamford Bridge). Per i fedelissimi del Tottenham ciò che contava era rimanere a Londra Nord, dove il club è nato nel 1882. Sì, perché per qualche tempo c’è stato il rischio che ci si trasferisse baracca e burattini nell’East End, diventando inquilini dell’astronave dei Giochi del 2012. Poi almeno questo strappo alla tradizione è stato evitato.