La visita di Obama in Europa si conclude con un successo. Il capo della Casa Bianca piazza il «suo» candidato alla guida «politica» della Nato. Dal prossimo 1 ottobre il laburista norvegese Jens Stoltenberg succederà al danese Rasmussen come nuovo segretario generale dell’Alleanza. Niente Frattini né Enrico Letta, dunque. Stoltenberg, 55 anni, è leader del partito laburista norvegese e inviato speciale dell’Onu sul cambiamento climatico. Era il premier di Oslo durante la strage dell’isola di Utoya compiuta da Breivik. Su di lui c’erano alcune perplessità degli alleati europei perché la Norvegia è fuori dall’Unione. E visto che da sempre la guida militare della Nato è appannaggio degli Usa, i paesi associati a Bruxelles temevano di perdere peso in seno all’alleanza. A rimarcare il compito del nuovo capo della Nato, la nota biografica con cui l’organismo ha commentato la sua elezione.

La biografia ufficiale di Stoltenberg sul sito della Nato parla chiaro:

[do action=”citazione”]”Mentre Stoltenberg era primo ministro, la spesa militare della Norvegia è cresciuta stabilmente, con il risultato che oggi la Norvegia è uno degli alleati con la più alta spesa pro capite nella difesa. Mr Stoltenberg è stato inoltre fondamentale nel trasformare le forze armate norvegesi, concentrandosi moltissimo sulle capacità di dispiegamento ad alto livello. Sotto la sua leadership, il governo norvegese ha mobilitato le sue truppe in molte operazioni Nato”.[/do]

E ancora:

[do action=”citazione”]”Mr. Stoltenberg è un forte sostenitore della cooperazione transatlantica, incluso un miglior riparto di costi e responsabilità (burden-sharing) attraverso l’Atlantico. Vede la Nato e l’Unione europea come organizzazioni complementari in termini di sicurezza e sviluppo in Europa e nel mondo”.[/do]

Il mandato è evidente ancora prima di cominciare.