Se non bastassero le battute sessiste di Silvio Berlusconi su Greta Thunberg, oggi in Senato saranno i parlamentari del centrodestra a promuovere ufficialmente il negazionismo climatico. Alle ore 10 Maurizio Gasparri (Forza Italia) e Vito Comencini (Lega) presenteranno alla stampa la petizione «Sul riscaldamento globale antropico». Si tratta di un appello contro «politiche di riduzione acritica della immissione di anidride carbonica in atmosfera con l’illusoria pretesa di governare il clima». La petizione nega l’impatto umano sul riscaldamento climatico e rifiuta le proposte di annullamento delle emissioni di gas serra entro il 2050. Non a caso, tra i firmatari vi sono molti nomi di aziende del settore energetico fossile e nucleare come Agip, Enel, Sogin. Il primo firmatario, ovviamente, è Antonino Zichichi.

AL SENATO interverranno anche i promotori della petizione, personaggi noti della galassia negazionista. Dei geologi Uberto Crescenti e Alberto Prestininzi, del chimico Franco Battaglia e del fisico Nicola Scafetta raccontammo le gesta all’epoca di una famigerata conferenza sul clima ospitata dall’università «Sapienza» di Roma. Nonostante nessuno sia climatologo, ottengono spesso spazio sui media in base a un’interpretazione tutta italiana della «par condicio». C’è un motivo se, tra i promotori e i firmatari, abbondano i geologi. Molti di loro lavorano anche come consulenti di aziende petrolifere nella fase della ricerca dei giacimenti. Il capo del comitato promotore Uberto Crescenti, ad esempio, lo ha fatto per la Montecatini in gioventù e per conto dell’Eni ha sostenuto la possibilità di estrarre petrolio della Maiella. Inoltre, rassegnarsi al riscaldamento e puntare piuttosto sull’adattamento sposterebbe l’attenzione dallo studio dell’atmosfera a quello del rischio idrogeologico: un mercato delle consulenze che fa gola ai geologi.

L’INIZIATIVA ROMANA è parte di una strategia europea contro la riduzione delle emissioni. Durante l’incontro al Senato i relatori si collegheranno in diretta con la conferenza «Natural Variability and Tolerance» in programma a Oslo. La conferenza norvegese punta a promuovere un appello internazionale simile a quello italiano, ma con toni più perentori a partire dal titolo: «Non c’è nessuna emergenza climatica». I firmatari della petizione italiana figurano in blocco anche sotto l’appello europeo, non si sa con quanta consapevolezza. Sanno, ad esempio, di aver sottoscritto affermazioni tendenziose come «Immettere l’anidride carbonica in atmosfera è benefico» o «L’aumento della Co2 è vantaggioso per l’agricoltura perché permette raccolti più ricchi»? Anche a Oslo non mancano i conflitti di interesse. La conferenza è organizzata dal 79enne Guus Berkhout, professore dell’università olandese di Delft e anche lui ex-dipendente della petrolifera Shell e principale promotore della petizione internazionale. Berkhout presiede la «Climate Intelligence Foundation», o Clintel, un gruppo di pressione fondato dall’immobiliarista olandese Niek Sandmann.