Una foto di Virginia Raggi che in conferenza stampa tira fuori lo studio dell’Università di Oxford sui costi delle ultime edizioni dei Giochi, lievitati oltre le previsioni iniziali. E accanto il titolo che spiega come, dopo il rifiuto della sindaca di Roma a ospitare le Olimpiadi del 2024, «Los Angeles ha meno rivali». Così il sito del Los Angeles Times, in apertura della sezione Sport.

Anche i siti francesi danno risalto alla notizia. In corsa per il 2024, infatti, restano ora Los Angeles, Parigi e Budapest.

Della cinquina iniziale non fa più parte nemmeno Amburgo. Non è vero, come ha detto ieri un furibondo Giovanni Malagò invitando Virginia Raggi a non informarsi su Wikipedia, che la città tedesca «non è mai stata candidata». Il presidente del Coni sa benissimo che la candidatura è stata ufficializzata dal Cio il 16 settembre 2015, con la pubblicazione della lista delle cinque città che – avendo inviato al Comitato i documenti necessari entro la mezzanotte del giorno precedente – erano state selezionate per il 2024. Poi, nel referendum di fine novembre, i cittadini di Amburgo hanno risposto no ai Giochi con il 51,7 per cento dei voti, e la candidatura è stata così ritirata.

La sindaca socialista di Parigi, Anne Hidalgo, che ritiene i Giochi «un’opportunità», proprio nel giorno dell’uscita di scena di Roma si fa invece avanti con ancora più determinazione. Ha infatti rivolto un appello ai candidati alle prossime elezioni presidenziali in Francia invitandoli a supportare la candidatura della capitale. Li ha incontrati tutti personalmente – ha spiegato Hidalgo a un gruppo di senatori – chiedendo di fare gioco di squadra, con sorta di «unità nazionale» sulle Olimpiadi, perché «il consenso politico è un elemento decisivo» per l’assegnazione dei Giochi.

Secondo il quotidiano Le Parisien il consiglio comunale di Parigi il 27 settembre approverà lo stanziamento di 145 milioni di euro in 7 anni. E all’inizio di ottobre il governo Valls metterà nel conto circa un miliardo.

Tra le città rimaste in lizza, Budapest sembra quella con meno chances: sono attivi comitati per il No ai Giochi che hanno anche chiesto un referendum, negato però dalla Corte suprema. La decisione ufficiale sulle Olimpiadi 2024 sarà presa dal Cio nel settembre 2017 a Lima, in Perù.

Intanto il sito della Bbc commenta il No di Virginia Raggi sostenendo che la rinuncia della candidatura segna la fine dell’epoca del panem et circenses: «La tattica non sembra più funzionare. In questi giorni, Roma è una città che può a malapena assicurare la raccolta della sua immondizia», scrive la Bbc spiegando che tra i romani non c’era grande entusiasmo per i Giochi, e che la sindaca lo avrebbe capito. Conclusione: «Respingere le Olimpiadi può essere il suo modo di riconquistare consenso e di asserire la sua autorità sulla città».