Il prodotto più noto delle api nel nostro paese ha caratteristiche tali da renderlo pregiato e ricercato. Abbiamo molti mieli uniflorali, alcuni rarissimi: di tiglio, dalle proprietà terapeutiche, di arancio, fra i più profumati, di sulla, una leguminosa che lo rende cremoso e delicato, di erba medica, tonificante, di corbezzolo, raro. L’elenco potrebbe continuare. Delle tantissime varietà esistenti, quello più richiesto è il miele d’acacia, perché ha un sapore delicato e si presenta liquido; ma è un miele a produzione limitata e per questo può avere un prezzo elevato. A renderlo liquido la maggiore presenza di fruttosio rispetto al glucosio, gli zuccheri semplici a cui le api possono accedere. L’unico altro miele che possiamo trovare allo stato liquido a temperatura ambiente è quello di castagno, mieli di altro tipo hanno una maggiore percentuale di glucosio e questo li fa cristallizzare: se vengono venduti allo stato liquido significa che sono stati pastorizzati, cioè riscaldati (questo procedimento, tipico dei mieli industriali, ne diminuisce le proprietà organolettiche). Da non sottovalutare gli umili millefiori: ne esistono di qualità altissima e sono quelli a più elevato valore nutritivo, perché contengono la maggiore varietà di essenze florali. E adesso, con l’ingresso sul mercato della cannabis a basso contenuto di THC e ad alto tenore di CBD, i cannabidioli privi di principi psicoattivi con cui si possono trattare malattie e dolori cronici, è in arrivo anche il miele terapeutico di canapa.