Non è mai semplice allestire un’edizione dopo un cinquantenario celebrativo. Bologna Children’s Book Fair numero cinquantuno avrebbe potuto scontare una certa aria depressiva, quella tipica del dopo sbornia e festeggiamenti. Ma sembra proprio non essere andata così: la fiera si prepara a rilanciare, con l’appuntamento consueto per gli addetti al settore (dal 24 al 27 marzo) e con un prolungamento che vede la kermesse dilatare i suoi tempi, inglobando il prossimo weekend e aprendo le porte per la prima volta ai piccoli lettori. Non ditelo ai grandi, padiglione 33, è la vera novità del 2014. Sarà una sorta di biblioteca movimentatissima, con un ricco programma che prevede conferenze, convegni e un esercito di ospiti – circa duecento, fra autori e illustratori – pronti a incontrare i ragazzi. Paese con un posto d’onore sarà il Brasile che raddoppia la sua presenza, contando su quaranta case editrici e una mostra dedicata ai suoi (magnifici) disegnatori.

La letteratura per l’infanzia ha registrato un 3% in più nel 2013 e, a partire da questo dato incoraggiante e decisamente in controtendenza nel campo dell’editoria nazionale, la fiera bolognese può aprire i battenti senza temere flop inaspettati.

I sempreverdi

Difficile orientarsi nel mare magnum dell’editoria per ragazzi, ma qualche punto fermo si può indicare, zigzagando liberamente tra le proposte negli stand. Il nostro percorso avrà una ouverture poco eccentrica, i classici. Anche qui le sorprese non mancano. Prendiamo la Bella addormentata nel bosco. Sappiamo tutto sulla principessa perduta in un profondo sonno tra i rovi, ma forse non ricordiamo la «veste» offerta alla fanciulla da un artista come il fiorentino Ugo Fontana che nel 1982 la reinterpretò in stile Art Nouveau, mescolando anche reminiscenze giapponesi alle suggestioni di un illustratore nordico come Kay Nielsen, attivo nell’Inghilterra dei primi del Novecento. Fabbri editore la ripropone (con una postfazione di Fabian Negrin e Giorgia Grilli) e lascia che sia Fontana stesso – impossibile dimenticare i personaggi dei Grimm o Perrault disegnati da lui per la collana delle Fiabe Sonore – a impastare Rosaspina con decori floreali e vegetali in un lussureggiante susseguirsi di «quadri». Scomparso nel 1985 (era nato nel 1921), questo raffinato artista che aggiungeva la glicerina all’acquerello per renderlo più materico, sarà ricordato a Bologna anche con una mostra.

C’è poi Lewis Carroll: in ogni casa che si rispetti occhieggia la sua Alice sugli scaffali, ma non in tutte si possono sfogliare le sue poesie, deliziose filastrocche inzeppate di nonsense. Ci pensa Motta Junior a riportarle in auge con la felice traduzione di Francesca Cosi e Alessandra Repossi. Nell’albo illustrato dal sempre elegantissimo Alessandro Sanna, Ho una fata accanto, può capitare di incontrare una bambina arrabbiatissima tratteggiata in punta di pennello e con i capelli (rosa) tutti dritti: è la sorella che il fratello vorrebbe punire perché non va a letto presto. E il libro si chiude voltando le spalle a una fatina brontolona che vieta tutto – bere, sghignazzare, sgranocchiare, singhiozzare – tanto moralista da proibire ai bambini anche le domande (non si sa mai…).

Immancabile anche la rivisitazione di Cappuccetto Rosso (per Emme edizioni): la bambina disubbidiente, a cui dà volto e corpo questa volta Elena Temporin, si addentra nei meandri del bosco tenuta per mano dalla penna ironica di Roberto Piumini. Bestseller mondiale, torna a settant’anni dalla sua prima pubblicazione pure il Piccolo Principe di Saint Exupéry. Come ripresentarlo dopo decenni? In forma di gusti di gelato per esempio, come fanno i Magazzini Salani. L’idea è di Grom che narra i personaggi del libro attraverso il fiordilatte alla ricotta di pecora o le mandorle caramellate simili a stelle. Le edizioni Salani saranno in fiera con due grandi scrittori per teenagers, gli inglesi David Almond (il 26 incontrerà i ragazzi e poi il pubblico adulto) e Samantha Shannon (lunedì e martedì in conferenza). Il vincitore dell’Andersen e autore di Skellig parlerà della sua vita e di La vera storia del mostro Billy Dean, mentre la scrittrice di fantasy porterà a Bologna La stagione della falce. La sognatrice errante, la cui eroina Paige viene fatta prigioniera per essere assoldata in una battaglia all’ultimo sangue contro un popolo di antropofagi.

Proprio la guerra, o meglio la Storia con la «s» maiuscola, è un altro dei fili conduttori della Fiera 2014. Se con L’eroe invisibile di Luca Cognolato e Silvia Del Francia (Einaudi ragazzi) veniamo cataputalti nel 1944 dentro il coprifuoco sulle strade di Budapest, a fianco di Giorgio Perlasca che tenta di salvare dalla furia nazista quanti più ebrei gli è possibile, con Luca Randazzo e la sua Estate di Giacomo (Rizzoli) ci si sposta fra i monti di Aune, base di appoggio dei partigiani della brigata Gramsci. È qui che perde la sua innocenza un bambino di undici anni, venendo a contatto con cose più grandi di lui. Anche Giulio si trova in vacanza dai nonni e il suo riposo meritato in quello che è L’anno della maturità – come recita il titolo del romanzo di Anna Balzarro per Sinnos – si trasforma in un viaggio nel passato, tra sospetti terroristi, vecchi partigiani, ferite ancora aperte. Sulla scia del premio Oscar 12 anni schiavo si colloca un libro che affronta una guerra diversa: quella per la conquista della libertà. Con Oh Freedom! di Francesco D’Adamo (Giunti) siamo in Alabama nel 1840. Tommy, insieme alla sua famiglia e una coppia amica, tenta di fuggire dalla piantagione che succhia via le loro vite.

E per i più piccoli? Il banchetto bolognese è molto succulento. Intanto, la casa editrice Topipittori compie i suoi primi dieci anni e feteggia con I cinque malfatti di Beatrice Alemagna. Eccoli: «sono cinque tipi strani: uno è tutto bucato; uno è piegato in due, come una lettera da spedire; un altro è tutto molle, sempre mezzo addormentato. Un altro ancora è capovolto, tanto che per guardarlo in faccia ti devi mettere a gambe per aria. E lasciamo perdere il quinto, sbagliato dalla testa ai piedi…».

Il soldatino di Mario Lodi

Poi c’è l’imperdibile riedizione per Orecchio Acerbo de Il soldatino del pim pum pà, per le illustrazioni di Michele Rocchetti. Con la morte avvenuta il 2 marzo del suo autore Mario Lodi, è ormai divenuto un classico che mette all’angolo conflitti, approfittatori, esilio e disoccupazione, facendo spazio – almeno con la fantasia – a un mondo migliore.

Sottosopra è invece la nuova collana di Giralangolo con un po’ di spirito: qui si sovvertono i cliché che hanno infestato l’immaginario, come fa Anselmo Roveda (disegni di Paolo Domeniconi) con Il trattore della nonna. Lei guida una macchina agricola rosso fiammante mentre suo marito si diletta con la crostata alle ciliegie. Anche Donzelli regala un «albo dei rovesciamenti». È Niente principe ranocchio della guatemalteca Elena Arevalo Melville: a lui nessun bacio lo trasformerà. Dorme beato e continuerà così, alla faccia delle principesse. Prospettiva al contrario pure per Altre storie a testa in giù di Bernard Friot, illustrazioni di Silvia Bonanni (Il Castoro). L’autore del divertente La mia famiglia e altri disastri inverte la rotta e sfoggia maestri lupo, sorelle brutte, papà robot.

Corraini cattura l’attenzione affidandosi al designer americano Ivan Chermayeff con l’albo Topolini ciechi ed altri numeri (uscito nel 1961) e al giapponese Taro Miura che spiega i mestieri con il suo Workman stencil. Infine, un po’ di humor. Lapis porta in Italia un monello di successo come Manolito quattrocchi, nella traduzione di Luisa Mattia (disegni di Emilio Urberuaga). È il protagonista di una serie di otto romanzi della spagnola Elvira Lindo ed è così vivace da far girare la testa a tutto un condominio.

È pura poesia poi la storia raccontata da Komako Sakai Akiko e il palloncino (per Babalibri). La semplice fuga di un palloncino giallo sospinto lontano dal vento racchiude in sé le mille emozioni dell’infanzia.