Dice il decreto che, per uscire di casa, servono validi motivi accompagnati da autocertificazione che specifichi, al punto 2, di «Non essere sottoposto alla misura della quarantena e di non essere risultato positivo al virus COVID-19». Le autocertificazioni sono una cosa seria laddove è forte il senso civico, ma anche quello di colpa, della popolazione. Non a caso le «dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale prevedono conseguenze penali secondo l’articolo 495 del codice penale». Ma, francamente, come si fa a chiedere di dichiarare una cosa così quando è noto che per sapere se sei positivo devi fare un tampone e che in molte parti d’Italia te lo fanno solo se sei quasi moribondo? E come la mettiamo con gli asintomatici? Devono dichiarare di sapere ciò che non sanno?

C’è poi il problema dell’ampolloso linguaggio giuridico. Vogliono farci dire «Di essere a conoscenza delle misure di contenimento di contagio di cui al combinato disposto dell’art. 1» quando sanno che al «combinato disposto» metà della popolazione si è già persa, visti gli alti tassi di analfabetismo di ritorno (30% fra i 25 e 65 anni secondo i dati della Fondazione Feltrinelli emessi nel 2019). Ma se anche così non fosse, chiunque di noi parlasse in quel modo durante una lezione, una relazione, un post, una conversazione verrebbe sommerso da fischi o sbadigli. Ci voleva molto a scrivere, per essere più chiari, «di conoscere le misure per contenere il contagio» invece di «di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio»?

Però la perfidia arriva al terzo punto che recita: «Dichiara di essere a conoscenza delle sanzioni previste, dal combinato disposto dell’art. 3, comma 4, del D.L. 23 febbraio 2020, n. 6 e dell’art. 4, comma 2, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 in caso di inottemperanza delle predette misure di contenimento (art. 650 c.p. salvo che il fatto non costituisca più grave reato) che lo spostamento è determinato da…». Dopo aver letto una frase così, se non vi manca l’aria causa contagio vi viene meno per le virgole al posto sbagliato, per gli incisi degli incisi degli incisi e, infine, per come qualcuno ha massacrato il nostro bell’italiano.