È un viaggio mitologico e archeologico sui gesti fondativi, l’Atlante di e con Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni che ha abitato l’immensa scena dello spazio Tre Navate ai Cantieri Culturali alla Zisa. Viaggio d’apertura della nuova tappa del progetto triennale sostenuto dall’Assessorato del Comune di Palermo che Cuticchio e Sieni stanno portando avanti a Palermo dal dicembre 2016 e che ha come meta la creazione in città di un laboratorio permanente sull’incontro e la relazione tra danza e opera e pupi.

Atlante è un percorso onirico sul mistero del gesto che vibra nel corpo umano e nel pupo di legno. Si ribadisce fin dal primo attimo della performance alla Zisa l’esistenza di una sorta di moto armonico che unisce in scena, come un invisibile quanto presente dinamico spartito, i protagonisti dell’azione: Mimmo e Virgilio magicamente diretti dal gesto del pupo.

Una sensazione che ha il suo cuore nella favolosa ossatura lignea in movimento della prima marionetta, pupo nudo senza nome, non ancora un personaggio, pupo splendente nella sua semplicità. Il suo gesto contiene in sé quella perfezione assoluta, priva di affettazione, di cui parlava von Kleist nelle sua teoria sulla marionetta, qualcosa di divino che diventa però tattile e terreno nell’incontro con i due maestri sulla scena. Il pupo danza tra Virgilio e Mimmo, come se dentro la sua immobile ossatura si muovesse costantemente il tremolio di un’onda, un battito vitale che ha la fluidità dell’acqua e che dal legno si espande verso il danzatore e il puparo oprante. Il gesto non ha ancora parola, il suono è dato dai passi scanditi del pupo, dalle corse, dal fruscio dei piedi nudi di Virgilio, dal movimento di Mimmo.

A volte i tre sono vicini, a volte distanti, ma tra loro si percepisce la densità di un volume spaziale in movimento come una bolla che cambia continuamente forma. Parte poi la voce e il dialogo si trasforma, la marionetta pupo diventa personaggio, il pupo nudo evoca Bradamante e poi Angelica e ora è Virgilio a danzare con il pupo nudo mentre Mimmo canta antiche storie di paladini. Il viaggio di Atlante ha aperto la via ad altri cammini: ieri sera Esodo, azioni coreografiche interpretate da attori e danzatori, ha viaggiato tra la Chiesa di San Giorgio dei Genovesi, l’Oratorio Santa Cita e quello di San Domenico, azioni con pupi e sorprendenti teste di marionette di cui l’occhio umano disegna il corpo assente in movimento. Stasera altre azioni coreografiche con cittadini e performer dal titolo Trilogia sulla sosta sono tra Palazzo Abatellis e la ditta Salvatore Parlato dove da ieri è anche allestita una mostra di Sieni e dove fino a domani si tengono dialoghi, incontri, lezioni gratuite sul gesto. Un incontro fecondo tra città, comunità e arte in attesa del proseguimento con Palermo Capitale della Cultura 2018.