In un’Italia sulla soglia di un «immaginario» (?) referendum che può portarla fuori dall’Europa, cosa accadrebbe alle vite dei protagonisti se un evento inspiegabile li ponesse di fronte a drammatici interrogativi? Il miracolo a cui allude il titolo della serie in otto episodi dall’8 maggio su Sky Atlantic alle 21.15 – è una statuetta di plastica della Madonna ritrovata dopo un’operazione di polizia nel covo di un boss calabrese. Una statuetta di due chili e mezzo che piange 90 litri di sangue umano al giorno. Prologo inquietante nato da un’idea di Niccolò Ammaniti (anche regista insieme a Francesco Munzi e Lucio Pellegrini) che per la prima volta si cimenta con la serialità e scrive una storia originale per il piccolo schermo, dopo che cinque dei suoi sette romanzi sono stati adattati per il cinema. «Non sono diventato regista – spiega Ammaniti – come conseguenza dei film tratti dai miei libri. La trasposizione cinematografica mi interessa fino a un certo punto perché il libro l’ho già scritto. Qui la situazione è completamente diversa, quello che mi ha spinto a impegnarmi in prima linea è che poche volte ho avuto la sensazione che il cinema potesse esprimere meglio le mie idee rispetto alla struttura, ma in questo caso invece sì».

Tra una Roma livida e buia e una Calabria calda e piena di luce dove si svolgono alcune scene – gran lavoro di Daria D’Antonio alla fotografia – si muovono i personaggi della storia che si dipana nell’arco di una settimana: il giovane presidente del consiglio Fabrizio Pietromarchi (Guido Caprini) alle prese con una crisi politica e coniugale con l’inquieta moglie Sole (Elena Lietti) che fa sesso con sconosciuti e si stordisce con l’alcol. E poi Padre Marcello (Tommaso Ragno) prete di frontiera perso nella pornografia e nel gioco d’azzardo, Clelia (Lorenza Indovina), prima e unica fidanzata di Marcello ante conversione, che ha sviluppato nei suoi confronti un’ossessione, Sandra (Alba Rohrwacher), biologa con una madre inferma da accudire, il generale Votta (Sergio Albelli) – a capo dei servizi segreti – che scopre l’esistenza della madonnina miracolosa.

Otto episodi per mille interrogativi: come ci relazioniamo di fronte a un evento che sfugge alla nostra comprensione, quale il limite della fede nella scienza e quale il limite della fede in dio? Nella serie il «senso» religioso si concentra sulla figura di Padre Marcello: «Chi è in contatto professionale per così dire – sottolinea Tommaso Ragno – con le cose del sacro, è più smaccatamente portato ad essere vicino alle zone oscure. Esplorare questa figura con l’aiuto di Niccolò e degli sceneggiatori (Francesca Manieri, Francesca Marciano e Stefano Bises, ndr) è stato importante. Bisognava dosare gli elementi, perché altrimenti i momenti di perdita nel controllo, di follia ed eccesso di Padre Marcello rischiavano di sfiorare il ridicolo». La piscina dove è nascosta la madonnina è il luogo deputato a custodire il mistero che sembra non avere spiegazioni. Più si cercano risposte, più le domande si moltiplicano: «Era un luogo simbolico – spiega Ammaniti – ma fondamentale per la vicenda. Alla fine l’abbiamo trovata a Parma, dove ci siamo trasferiti con la troupe». Essenziale nella storia è la musica: «Ho fatto spendere moltissimo in diritti d’autore a Sky – spiega ridendo lo scrittore – ma avevo bisogno di metterci tutto: da Jimmy Fontana a Bon Iver, mentre le musiche originali sono del messicano Murcof».