La convocazione è arrivata: il ministro del Welfare Giuliano Poletti si era impegnato, il 22 maggio a Napoli, ad aprire un tavolo con gli ispettori del Lavoro. Soprattutto dopo le aggressioni – verbali e fisiche – seguite al suicidio, lo scorso febbraio, di un pizzaiolo a Napoli, dopo che aveva ricevuto una visita ispettiva e gli era stata comminata una multa.

Ieri il segreterio generale del ministero, Paolo Pennesi, ha convocato le rappresentanze sindacali degli ispettori per la mattina di martedì 10 giugno: ma la presenza del ministro, a cui in realtà i lavoratori terrebbero particolarmente, non è per ora certa al 100%. Nella nota di convocazione si dice infatti che «è possibile la presenza del vertice politico».

Gli ispettori del Lavoro chiedono la creazione di un coordinamento unico delle ispezioni, possibilmente la creazione di un’Agenzia, che coordini i tanti enti oggi preposti ai controlli, dalle Asl al ministero del Lavoro, dai carabinieri alla Guardia di Finanza, dall’Agenzia delle entrate all’Inps e Inail. Questo porterebbe almeno due grossi vantaggi: 1) una maggiore efficacia dei controlli, grazie anche all’uso di un unico database; 2) non si vesserebbero le imprese con controlli continui, e i rapporti si rasserenerebbero grazie a una maggiore semplicità delle ispezioni.

Inoltre, vanno trovate le risorse: per dotare gli ispettori di automobili, benzina, più strumenti. O almeno di una vera copertura assicurativa per le loro vetture. Gli ispettori nell’ultimo mese avevano sospeso l’uso dell’auto propria e minacciato di sospendere le ispezioni.