Doveva venire anche a Napoli Matteo Salvini ma il tour era già folto di impegni, così l’incontro con Gino Sorbillo, il pizzaiolo dei Decumani che ha subito un attentato tre giorni fa, c’è stato in forma privata all’aeroporto di Capodichino. Sorbillo ha spiegato al ministro: «Molti problemi si annidano nei vicoletti, che vanno rivitalizzati e bonificati. Hanno voluto colpire me forse per dare un segnale a un simbolo del rinascimento commerciale di Napoli, che dà anche una spinta ad altri dicendo a tutti ce la possiamo fare».

Salvini ha promesso di presentarsi nel locale alla riapertura, così alla sua galleria di selfie in versione Masterchef potrà aggiungere il tema pizza doc.
Arrivato ad Afragola, il leader leghista ha attaccato il primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris: «Se qualche sindaco disapplica il decreto Sicurezza non fa un dispetto a me ma ai napoletani. Io mi occupo dei napoletani, non degli stati di umore di un sindaco. Puoi iscrivere anche i tre quarti del mondo all’anagrafe, giudicheranno i napoletani. Noi stiamo facendo tutte le verifiche perché le leggi si rispettano. Un soggetto che si occupa solo di immigrazione è un qualcosa che non capisco, ma verrà giudicato dagli elettori».

L’attacco arriva dopo che martedì l’amministrazione partenopea ha emesso una direttiva per consentire l’iscrizione dei richiedenti asilo all’anagrafe, sulla scia di Palermo.

E sulle forze di polizia, promesse e non ancora arrivate, Salvini attacca: «A febbraio 62 nuovi poliziotti a Napoli. Il sindaco partenopeo è l’unico che non si è accorto che può assumere decine di vigili urbani.

Non è cosa mia se Napoli ha un sindaco che vezzeggia i centri sociali, invece di preoccuparsi di sicurezza e dei suoi cittadini». Per finire con la promessa di nuovi sgomberi, nel mirino le case occupate dalla camorra.