L’ex sindaco di New York e multimiliardario Michael Bloomberg si sta preparando per candidarsi alle primarie dei democratici. L’annuncio ufficiale da parte del 77enne Bloomberg non è arrivato, ma si è registrato in tempo alle votazioni delle primarie democratiche in Alabama del 3 marzo. Bloomberg è un vero prodotto politico statunitense di un’era pre polarizzata; su temi come diritti Lgbtq, controllo delle armi, ambiente, aborto è decisamente un democratico di sinistra, ma su qualsiasi aspetto di politica economica si colloca fieramente a destra.

D’altronde Bloomberg non è mai stato fedele a un partito: nel 2001 era iscritto ai democratici ma all’ultimo minuto era passato ai repubblicani solo per raccogliere l’endorsement del sindaco uscente, Rudy Giuliani, ed essere eletto primo cittadino di New York.

Il terzo mandato, però, Bloomberg l’ha ottenuto da indipendente. Nei suoi 12 anni da sindaco di New York arrivato subito dopo il 9/11, Bloomberg ha ricostruito la città: più ecosostenibile, meno socialmente inclusiva.

È ricordato per aver introdotto le piste ciclabili e stop and frisk, il programma che, basandosi sulla profilazione razziale, permetteva alla polizia di fermare e perquisire senza un mandato. Tramite quel programma le prigioni di New York si sono riempite di giovani ispanici e afroamericani per possesso di un quantitativo anche minimo di marijuana. Si deve anche a ciò il voto successivo che ha fatto eleggere per due mandati il socialista Bill De Blasio.

Bloomberg si mette in gioco vista la traballante posizione del moderato Joe Biden, travolto suo malgrado dall’Ucrainagate. La notizia della sua preparazione alla candidatura è stata accolta su Twitter dai commenti tanto di Sanders quanto di Warren. «Sempre più miliardari che cercano più potere politico sicuramente non rappresentano il cambiamento che serve all’America – ha scritto Bernie Sanders – La classe dei miliardari è spaventata e deve esserlo». Warren ha postato il suo «calcolatore per miliardari» che consente di verificare quanto pagherebbero di tasse i super ricchi se lei venisse eletta, ed ha aggiunto: «Se stai cercando piani politici molto popolari che possano fare un’enorme differenza per le famiglie dei lavoratori, inizia da qui».