Martedì 15 settembre Google ha lanciato in India la versione beta di Youtube Shorts, piattaforma per girare e condividere brevi video di massimo 15 secondi. Si tratta evidentemente di un prodotto sviluppato per aggredire l’enorme mercato interno lasciato sguarnito da TikTok, app cinese di condivisione di video bannata in India dallo scorso mese di luglio.

In risposta alle tensioni sull’Himalaya tra esercito indiano e cinese, il primo ministro Narendra Modi poco più di due mesi fa ha bloccato l’uso e la diffusione in territorio indiano di 59 app sviluppate in Cina: compresa TikTok, di proprietà della cinese ByteDance.

MISURA ADOTTATA formalmente per salvaguardare la privacy degli utenti indiani e tutelare la sovranità nazionale da potenziali attacchi digitali cinesi.

Secondo le ultime stime precedenti al blocco, TikTok in India vantava quasi 120 milioni di utenti, in maggioranza nel segmento tra i 14 e i 25 anni. Un enorme bacino che da mesi fa gola ai giganti internazionali del settore, pronti a prendere il posto dell’app cinese.

All’inizio di agosto ha fatto la sua mossa Facebook, introducendo a livello globale Instagram Reels, «un nuovo modo di creare e scoprire brevi e divertenti video su Instagram»: ancora, un servizio che ricalca precisamente il modello dei video di TikTok, 15 secondi al massimo su basi musicali e cinematografiche selezionabili da un database pressoché sterminato.

A DIFFERENZA DI TIKTOK, app creata appositamente per lo short-video-sharing, i servizi di Google e Facebook sono integrati rispettivamente in Youtube e Instagram e, di fatto, si appoggiano ai medesimi algoritmi che regolano la viralità dei contenuti postati sulle piattaforme.

È una differenza sostanziale. In molti sostengono che il punto di forza di TikTok stia proprio nell’algoritmo creato dal fondatore di ByteDance, Zhang Yiming: un codice capace di raccogliere e processare i metadata raccolti dalla app con un’efficacia maggiore rispetto alla concorrenza.

Per Google e Facebook potrebbe non essere abbastanza, quindi, buttarsi sul fiorente mercato dei mini-video senza sviluppare un algoritmo capace di replicare i successi ottenuti dall’originale cinese.

UN DATO SU TUTTI: nel secondo trimestre del 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, TikTok ha raddoppiato i download su scala globale. Secondo le stime di Hootsuite, parliamo di 800 milioni di utenti attivi nel mondo entro fine anno. Esclusa l’India, che prima del ban era il secondo Paese dopo la Cina per utenti TikTok (25 per cento del totale).