Torniamo a Rabaa al Adaweya dopo il massacro: è un inferno. Ahmed, un giovane islamista, appena uscito dal carcere, piange mentre ci mostra desolazione e distruzione. Via Nasser, strada percorsa tante volte tra le barricate costruite dai Fratelli, è irriconoscibile. Decine i blindati andati in fiamme, per strada ci sono voragini nere dove sono state incendiate vetture e auto della polizia. La moschea di Rabaa ha i segni vivi dell’incendio, l’ospedale da campo anche. Polizia, militari e uomini armati in borghese presidiano l’ingresso dove brulicavano nei giorni precedenti decine di migliaia di islamisti. La stazione di polizia a destra dell’accampamento...
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