I Sick Tamburo forse vorrebbero lasciarsi alle spalle il marchio ex-Prozac+ e di quel manifesto di fine anni ’90 che è rimasto nel cuore di almeno un paio di generazioni (festeggiati l’anno passato i 20 anni di Acido Acida). Gian Maria Accusani ed Elisabetta Imelio producono album con un ritmo invidiabile, ogni due anni, perché comunque nelle vene continua a scorrere creatività. Però. Questa volta l’album si intitola Paura e L’amore, con il titolo a fare da bilanciere all’oscillazione tematica dei 9 brani e a quel rock senza troppe pretese che li caratterizza da anni, almeno finché non si spingono più sul versante hardcore, con pezzi più duri e consistenti come Baby blu o Il più ricco del cimitero. Si vuol bene a questo duo (accompagnato da vari collaboratori) con il passamontagna specialmente nei live ma, assecondando sempre la stessa formula «alternativa», si corre il rischio di non distinguere più un disco dall’altro, tanto che quando cambiano registro come su Puoi ancora con archi e chitarra acustica, sembra di ascoltare finalmente qualcosa di nuovo.