La campagna elettorale che si avvia a conclusione non ha preso in considerazione la montagna.

Non abbiamo ascoltato impegni e progetti per l’ecosviluppo delle Terre Alte. Esse contengono luoghi e segni della vita degli abruzzesi , della loro cultura, della loro fatica , della loro esistenza.

Le montagne sono la cassaforte delle nostre risorse: ci dissetano, offrendo tra il 60 e l’80 per cento dell’acqua potabile del mondo, e tutte le acque che bevono gli Abruzzesi; ospitano il 60 per cento delle riserve della nostra biosfera, grazie alla complessa orografia che ha rallentato la devastazione portata altrove dall’industrializzazione moderna.

Le foreste che coprono le nostre montagne contribuiscono alla tutela della biodiversità, svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione delle acque e del suolo sono la prima barriera di difesa da frane e erosioni, forniscono ancora un sostentamento per piccole comunità locali, sono tra i principali serbatoi di assorbimento del carbonio.

Ma non solo le nostre montagne rappresentano il futuro economico della nostra Regione, possono divenire il nostro oro verde da offrire per un turismo lento e sostenibile. Insomma le montagne e le comunità locali che le vivono meritano un’attenzione maggiore dalla politica.

L’ecosistema montagna è esposto ai cambiamenti climatici. Stiamo perdendo i ghiacciai, le valli sono sempre più erose. Tutto ciò con conseguenze che possono coinvolgere aree di pianura a causa delle potenziali crisi idriche e alimentari, legate alla mutazione del ciclo dell’acqua.

Sulle Alpi come in Appennino l’aumento di temperatura di 1,3°C nell’ultimo secolo ha ridotto della metà la copertura glaciale e modificato le precipitazioni nevose.

L’Associazione Mountain Wilderness Abruzzo chiede attenzione per la montagna e per i suoi abitanti nella prossima legislatura 2018-2022, e chiede di sottoscrivere quindici punti concreti.

  1. Investimenti per rafforzare il ruolo strategico delle Aree protette nella Regione Verde tesoro d’Italia e d’Europa, con il coinvolgimento degli abitanti locali nella sorveglianza e nella gestione del “bene natura”. In particolare, alla ripresa della legislazione, chiediamo che l’attuale proposta di revisione della L.N.394/91 ( legge aree protette ) venga rivista con il contributo delle associazioni ambientaliste attraverso l’indizione di una Conferenza Nazionale delle Aree Protette (Carta di Fontecchio).
  2. Per facilitare l’ecosviluppo dell’economia montana e frenare lo spopolamento sono necessari un nuovo sistema di tassazione delle industrie idroelettriche, minerarie, turistiche dello sci alpino e un sistema di riduzione dei tributi per le piccole imprese agricole, forestali, pastorali, artigianali, turistiche (Carta di Chivasso).
  3. Istituire un contributo ambientale (da erogare per specifici progetti) per comuni rientranti nei perimetri di aree protette montane ai fini della possibilità che essi possano contribuire ad attività di tutela ambientale , educazione alla sostenibilità, proposte di turismo sostenibile, interventi per il restauro ambientale.
  4. Impegno concreto e definitivo per la messa in sicurezza dell’acquifero carbonatico del Gran Sasso d’Italia.Istituzione di una commissione di inchiesta parlamentare sui lavori non eseguiti dal Commissario Balducci e per la conoscenza di come siano stati “ mal spesi “ 82 milioni di euro e Interessamento della Commissione Ambiente per l’istituzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare di esperti nazionali che possano realizzare una vera progettazione per la messa in sicurezza dell’acquifero e possano una volta per tutte esaminare attentamente la possibile convivenza fra acquifero, Laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso e autostrata “Strada dei Parchi”. Richiesta all’Istituto Superiore di Sanità di una indagine epidemiologica sui territori riforniti dall’acqua del Gran Sasso.
  5. Nei territori montani, dove le pericolosità naturali (terremoti, fenomeni franosi e valanghivi, processi erosivi ed alluvioni) mettono a repentaglio vita, attività e ricchezza di una comunità, deve essere evidente la necessità di finanziamenti adeguati ed il fatto che conoscenze scientifiche, competenze professionali, responsabilità politiche devono integrarsi efficacemente con un preciso obiettivo: la difesa del territorio e della vita stessa dell’uomo attraverso studi approfonditi seguiti da interventi adeguati.
  6. Inserimento dell’Abruzzo nel sistema AINEVA. L ‘AINEVA è l’associazione delle Regioni e Province autonome dell’arco alpino italiano, costituita al fine di consentire il coordinamento delle iniziative che gli Enti aderenti svolgono in materia di prevenzione ed informazione nel settore della neve e delle valanghe. Fanno parte del sistema AINEVA le regioni Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Provincia autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche. In pratica tutte le Regioni che hanno montagne eccetto l’Abruzzo. Il sistema AINEVA consetirà alla Regione Abruzzo di avere competenze, formazione e finalmente gestire la montagna invernale anche davanti ai fenomeni valanghivi.
  7. Sostenere la candidatura “Montagne d’Abruzzo Patrimonio del Mondo Unesco” per dare valore universale alle peculiarità del sistema vivente, vegetale e animale e della storia dell’umanità passata e presente dei rilievi più alti della dorsale appenninica.
  8. Organizzare e riattivare la Convenzione degli Appennini come strumento di coinvolgimento di tutte le Regioni che costituiscono la dorsale Appenninica per una nuova progettualità allo scopo di attrarre finanziamenti Europei per la tutela del territorio, la conservazione della biodiversità e lo sviluppo di forme di turismo sostenibile.
  9. Investimenti per la sensibilizzazione delle popolazioni locali alla cura della Terra e ai valori della Montagna.
  10. Investimenti per la coltivazione di erbe officinali , di orti e giardini della comunità, il recupero degli uliveti, vigneti, mandorleti e meleti abbandonati e la coltivazione di piante antiche.
  11. Gestire il territorio montano secondo la scienza della sostenibilità ambientale, applicata a qualsiasi tipo d’intervento nei territori montani, ovvero valutare la resilienza degli ecosistemi e il riciclo dei componenti.
  12. Contributo ambientale ai comuni dei Parchi per la tutela delle foreste.
  13. Richiesta restituzione del minimo flusso idrico ai fiumi da parte di aziende produttrici di energia idroelettrica.
  14. Investimenti per il restauro e la manutenzione della rete stradale con materiali ecologici e tabellazione trilingue (italiano, inglese, cinese).
  15. Investimenti per la manutenzione e segnaletica dei cammini, un tipo di turismo a basso impatto ambientale e a grande ricaduta economica per le aree montane.

Mountain Wilderness chiede a tutti i candidati ed ai futuri eletti abruzzesi di sottoscrivere i quindici impegni inviando una mail a: maxfraticelli@gmail.com o viola.marano@libero.it

Siamo a disposizione, al termine della campagna elettorale, con gli eletti per incontrarci e trasformare le nostre proposte in azioni concrete.

Marano Mario Viola è Responsabile Mountain Wilderness per l’Abruzzo

Massimo Fraticelli è Responsabile Montagna Aree Protette