il manifesto a bordo
Sea-Watch 3 soccorre un gommone con 45 migranti
Giansandro MerliSEA WATCH 326 febbraio 2021
Giansandro Merli al termine della missione di soccorso della Sea-Watch 3 nel Mediterraneo si trova sull’imbarcazione attraccata al porto di Augusta in quarantena in attesa di poter sbarcare. In questa chiacchierata ci racconta l’esperienza del soccorso in mare, la storia della navi ong e gli ostacoli di cui è disseminato il loro percorso. Sullo sfondo il dramma ma anche la speranza di tante persone che solcano il mare per sfuggire alla miseria e alla violenza.
La Sea-Watch 3 lascia finalmente il porto spagnolo di Burriana, dopo sei mesi. L’ultima missione risale a giugno 2020. Poi la nave ha ricevuto un fermo amministrativo dalle autorità italiane con una procedura che sarà esaminata dalla Corte di giustizia Ue. Dopo sei mesi di lavori punta la prua verso il Mediterraneo centrale
Guarda il videoNel Mediterraneo sono stati due giorni intesi: 840 persone riportate con la forza in Libia, 680 sbarcate a Lampedusa, un naufragio durante un soccorso di Guardia costiera e Guardia di finanza e 102 salvati dalla nave umanitaria Aita Mari. Gli aggiornamenti dal mare e un’intervista a Hugo, capomissione di Sea-Watch 3
Guarda il videoLe missioni nel Mediterraneo centrale sono iniziate nel 2014, dopo che il governo Renzi ha interrotto l’operazione Mare Nostrum. In sette anni hanno salvato decine di migliaia di vite. Il centralino Alarm Phone, gli aerei di Sea-Watch e Pilotes Volontaires, le navi in mare e quelle in arrivo: una breve storia della flotta civile
Guarda il videoIn una settimana almeno 1.315 persone sono state riportate con la forza in Libia, secondo i numeri dell’Oim. Al momento non ci sono navi umanitarie nella zona di ricerca e soccorso. Intanto la Sea-Watch 3 continua la navigazione. Aniek Crombach, medico di bordo, ci porta nell’ospedale della nave
Guarda il videoContro le Ong che praticano il soccorso in mare sono stati aperti numerosi procedimenti penali. Poche volte si è invece parlato dei numeri importanti: decine di migliaia di vite salvate, centinaia di attivisti e volontari degli equipaggi, tantissimi sostenitori che rendono possibili le missioni
Guarda il videoIl ragazzo spagnolo, 36 anni, questa mattina era alla guida del gommone di salvataggio che per primo ha approcciato il gommone giallo su cui viaggiavano 45 persone. Ora sono al sicuro sul ponte di poppa della Sea Watch 3. Tra loro ci sono un bebè, una bambina, 5 donne e 13 minori non accompagnati.
Guarda il videoLa Sea-Watch 3 è rimasta ancorata nel porto spagnolo di Burriana dal 22 settembre 2020 al 19 febbraio 2021. Lo ha potuto raggiungere da Palermo con un’«autorizzazione di viaggio singolo» rilasciata dalle autorità italiane, che ne avevano decretato il fermo amministrativo accusandola di alcune carenze. La procedura che ha portato alla detenzione della nave è stata contestata dalla Ong che ha fatto ricorso al Tar. Il Tribunale amministrativo di Palermo ha rimesso gli atti alla Corte di giustizia Ue. Lunedì 15 gennaio, intanto, le autorità spagnole hanno effettuato un «controllo dello Stato di approdo» e dato luce verde per la navigazione. La Sea-watch 3 è stata giudicata a norma anche dallo stato di bandiera, la Germania, e dall’ente di classificazione navale tedesco. Nei mesi precedenti alla partenza, professionisti e volontari si sono alternati per adeguare la nave e renderla ancora più sicura. I 22 membri dell’equipaggio sono solo la punta dell’iceberg delle decine di persone che lavorano a una missione. Prima, durante e dopo. Dietro di loro ci sono le migliaia di sostenitori delle operazioni umanitarie nel Mediterraneo: solo nel 2020 Sea-Watch ha ricevuto donazioni da 16.500 persone. La Ong è attiva dal 2015 ed è stata coinvolta nel soccorso di 37mila persone. A oggi conta di due navi, la Sea-Watch 3 e la Sea-Watch 4, e due aerei di monitoraggio, Moonbird e Seabird
Per chi è andato a dormire la giornata inizia intorno alle 8 con la riunione mattutina. Si fa il punto sulla situazione generale e si ripartono i compiti tra i dipartimenti. A gruppi di due si fanno le pulizie nei diversi pezzi che compongono la nave. Si pranza alle 12 e si cena alle 18. La cucina è vegana, ma chi vuole può aggiungere al piatto formaggi o affettati. La giornata è divisa in sei turni di guardia di quattro ore. Due a testa, ogni giorno, con diverse responsabilità: controllare la rotta, garantire la presenza nella sala macchine, mantenere un presidio sanitario, vigilare sulla sicurezza dei diversi ambienti. La nave non dorme mai
Comandante, capomissione, direttore di macchina, primo e secondo ufficiale di coperta, nostromo, secondo e terzo macchinista, due marinai, cuoca, dottoressa, paramedico, infermiere, piloti dei due gommoni di salvataggio, coordinatore delle operazioni di soccorso, mediatrice culturale, coordinatrice dell’area di recupero, ingegnere informatico, due giornalisti. Sono i 22 membri dell’equipaggio della Sea-Watch 3. Sette donne e quindici uomini. Il più giovane ha 22 anni, la maggior parte meno di 35. Vengono da Germania, Olanda, Francia, Italia, Scozia, Spagna, Austria e Australia. Ognuno di loro ha competenze specifiche nel dipartimento di cui fa parte: ponte di comando, sala macchine, cucina, area medica, ricerca e soccorso, accoglienza, comunicazione. Tutti insieme collaborano per rendere possibile la navigazione.