In Italia si stima che oltre 26 milioni di persone, il 75 per cento donne, è afflitto da mal di testa più o meno forte; di questi circa otto milioni soffrono di cefalea cronica, una tra le malattie più invalidanti, con alti costi sociali ed economici, tanto che a inizio luglio è stato approvato in via definitiva dal Senato un disegno di legge per il riconoscimento di malattia sociale.

«Chi ne soffre ha una vita molto complicata, spesso non viene creduto», ha affermato la senatrice Paola Boldrini, firmataria di uno dei disegni di legge, «e deve ricorrere ad antidolorifici senza effetti nel lungo periodo, con un costo annuo calcolato in 2.600 euro a paziente, con gravi difficoltà personali e anche professionali. Con questa legge la malattia avrà un riconoscimento a livello nazionale, un passaggio obbligato per una diagnosi corretta, attraverso il coinvolgimento dei centri specializzati che stanno sorgendo un po’ dappertutto».

Se la cefalea cronica è invalidante anche il semplice mal di testa può modificare, specie se si ripete più di qualche volta in un mese, il nostro modo di lavorare e di relazionarci con gli altri. Su questo argomento, Paolo Pigozzi – medico specializzato in nutrizione clinica e dietetica, in fitoterapia e in diagnosi e terapia dei disturbi del comportamento alimentare – ha scritto un libro per Terra Nuova Edizioni dal titolo semplice ma chiaro: Mal di testa – Prevenire e curare con l’alimentazione e le terapie naturali.

Paolo Pigozzi nella prefazione del libro scrive: «Come hanno mostrato la mia esperienza clinica e i miei pazienti, non esiste una soluzione adatta a tutti. Tuttavia non mancano rimedi che possono alleviare il problema e che ognuno può mettere in pratica». Quindi il primo passo per poterlo curare al meglio è identificare la tipologia di mal di testa di cui si soffre.

L’autore poi si sofferma nel presentare le varie soluzioni naturali che si possono utilizzare contro questo disturbo: dalla fitoterapia allo yoga, dall’omeopatia all’idroterapia, alla riflessologia… Ma è soprattutto l’alimentazione – e questo lo ripete più volte Pigozzi – a giocare un ruolo centrale, sia come causa del malessere che come strumento di prevenzione.

Nel libro vengono quindi analizzati i comportamenti scorretti a tavola – eccesso di cibo, scarsezza di fibre, intolleranze – e suggeriti percorsi più virtuosi, dalla dieta depurativa agli alimenti consigliati (e sconsigliati). Per esempio occorre evitare i cibi cucinati male come quelli fritti in oli di scarsa qualità o riutilizzati più volte, le salse ricche di grassi, i piatti precotti e poi ricondizionati velocemente.

Molto utile poi è masticare molto i cibi, combinare bene gli alimenti all’interno dello stesso pasto, limitare le bevande alcoliche che contengono diverse sostanze in grado di provocare fastidiosi mal di testa. Questi sono solo alcuni semplici consigli riportati nel libro. Paolo Pigozzi fornisce anche utili consigli sulla dieta da seguire e su alcune ricette specifiche molto utili.

Se l’alimentazione è importante non vanno però sottovalutati, ricorda l’Autore, il movimento (camminare 20-25 minuti al giorno sarebbe l’ideale), lo stress, il fumo. Quest’ultimo per esempio «incide molto sulla qualità della vita». Ogni boccata di fumo, sostiene Pigozzi, «introduce nel sangue oltre 4 mila composti chimici derivanti dalla combustione del tabacco e della carta, un cocktail problematico che produce spesso un senso di pesantezza della testa fino a una vera e propria cefalea».

E bere caffè è davvero utile contro il mal di testa? «Sicuramente un consumo moderato di caffè, non più di un paio di tazzine al giorno, sembra avere un effetto preventivo nei confronti del mal di testa». E ancora: «Consumi sostenuti, specialmente se occasionali, sembrano aumentare il rischio di essere colpiti da una crisi».
In conclusione, si tratta di un libro che ci può aiutare a tener sotto controllo questo fastidioso disturbo seguendo una corretta alimentazione e adottando tecniche naturali che possono evitarci di ricorrere ai farmaci, che possono essere utili ma non privi di effetti collaterali altrettanto fastidiosi, quando non dannosi.