Meno di quarant’anni fa, Fernand Braudel, in un suo saggio sulle terre del Mediterraneo, riservava l’attributo che è proprio di un paesaggio perfetto esclusivamente alla campagna attorno a Palermo: la Conca d’oro, ricoperta di alberi di limone e mandarino, era «paradisiaca». Ma già da vent’anni era arrivato l’inferno. Tra il 1965 e il 1970 ogni anno avevano cambiato uso oltre 200 ettari – 3000 nei due decenni – e da terre di leggendaria fertilità erano diventate una brutta periferia di cemento e di asfalto. Fu «il sacco di Palermo». Mafia, politica e affari avevano assunto un unico volto: quello di...
Reportage
Il lungo sacco della Conca d’Oro
Ambiente e urbanistica . La «paradisiaca» campagna attorno a Palermo, ricoperta di agrumeti, teatro da decenni di speculazioni edilizie e terra di conquista delle mafie senza alcun contrasto, è ancora priva di tutele. Mentre nuovi interessi preparano un altro assalto cementizio