I film di Venezia e Locarno arrivano nella Capitale: «da Prati a San Lorenzo», dice l’assessore alla cultura del comune di Roma Giovanna Marinelli.
Le sale in cui da oggi fino al 22 settembre verranno proiettati i film della rassegna parte di «Il Cinema attraverso i grandi Festival» vanno infatti dal centro storico a Trastevere, fino a Prati , Testaccio, Pinciano e San Lorenzo.(www.agisanec.lazio.it).
Sedici cinema che ospiteranno parte della selezione di Locarno e del Festival di Venezia, con tutte le difficoltà create dalla concomitanza di Toronto e dall’approssimarsi di Torino, che richiedono l’esclusiva per i film in programma. Ma anche con alle spalle il successo di Cannes a Roma che, spiega Giovanna Marinelli, «ha totalizzato oltre 4000 spettatori, segnando una crescita delle presenze del 10% rispetto all’anno scorso».

Il programma di Locarno ha inizio oggi all’Alcazar con Suite Armoricaine di Pascale Breton, mentre al Nuovo Sacher verrà proiettato il Pardo D’oro: Right Now, Wrong Then del sudcoreano Hong Sang-soo. Il film che ha riscosso maggior successo in piazza – Un disastro di ragazza di Judd Apatow – sarà mercoledì 16 all’Adriano. E c’è anche il vincitore del Festival di Roma nel 2013, Alberto Fasulo, con il suo nuovo documentario Genitori.

La selezione veneziana è più vasta, e viene inaugurata da The Danish Girl – sempre oggi all’Alcazar – film di Tom Hooper sul primo uomo della storia ad aver cambiato sesso, rimasto senza premi al Lido ma già dato in lizza agli Oscar. Del concorso di Venezia 72 verranno proiettati anche Francofonia di Alexandr Sokurov (Leone d’oro nel 2011 con Faust), Marguerite di Xavier Giannoli, The Endless River di Oliver Hermanus, Behemoth di Zhao Liang, Heart of a Dog di Laurie Anderson – protagonista la cagnetta dell’artista e del marito Lou Reed – Per amor vostro di Giuseppe Gaudino – valso la Coppa Volpi a Valeria Golino – e il Leone d’oro di quest’anno Desde allá (il 17 al Mignon ed il 22 all’Eden), esordio di Lorenzo Vigas e primo film venezuelano a sbarcare al Lido. Dei film fuori concorso ci sono quelli di maggior appeal commerciale: Black Mass di Scott Cooper – che ha portato a Venezia Johnny Depp – il film d’apertura Everest di Baltasar Kormákur e Spotlight di Thomas McCarthy, storia dell’inchiesta del Boston Globe che nel 2002 sollevò lo scandalo dei preti pedofili negli Stati Uniti .

Nelle altre sezioni abbondano gli italiani: dai titoli di Orizzonti proviene Pecore in erbe di Alberto Caviglia, ma mancano i due premiati: il miglior film Free in Deed di Jake Mahaffy e la miglior regia The Childhood of a Leader di Brady Corbet. Dalla Settimana della Critica arrivano a Roma Bagnoli Jungle di Antonio Capuano e Banat di Adriano Valerio. Nella selezione delle Giornate degli Autori gli italiani sono ben 4: Viva la sposa di Ascanio Celestini, l’opera prima di Carlo Lavagna Arianna – premio alla miglior attrice esordiente per la protagonista Ondina Quadri nei panni di un ermafrodita – La prima luce di Vincenzo Marra e Il paese dove gli alberi volano di Jacopo Quadri e Davide Barletti. Sia della Sic che dei Venice Days ci sono in programma anche i vincitori: Tanna di Bentley Dean e Martin Butler – che ha ricevuto il premio del pubblico Pietro Barzisa – e Early Winter di Michael Rowe, premiato dalla giuria delle Giornate presieduta dal regista Laurent Cantet.