«Coscienti del bisogno di promuovere e incentivare la presenza dei linguaggi improvvisativi nella Scuola, la Federazione Il Jazz Italiano organizza il I Convegno Nazionale ‘Il Jazz va a Scuola’ con l’intento di conoscere e mappare la ricca realtà nazionale». Così Paolo Fresu – presidente della federazione «IJI» – annuncia il convegno che domani (sabato 17) si terrà a Bologna (auditorium Unipol, via Stalingrado 17, ore 9-18.30). L’importante iniziativa – che segue uno degli indirizzi del protocollo d’intesa firmato il 21/2/2018 dalla federazione con il MIBAC – vuole riflettere, analizzare e progettare una presenza del jazz e dei linguaggi improvvisativi nella formazione italiana fin dalla scuola materna.

Lo fa mettendo a fuoco il molto che già esiste e che potrebbe fare da modello in un futuro immediato. Moderato da Ada Montellanico e da Fresu, il ricco convegno darà voce a progetti già in essere a Valenza, Brescia, Monza, Bergamo, Bologna, Ravenna, Piacenza, Empoli, Firenze, Terni, Roma, Lecce  nonché presentare il progetto nazionale «Il Jazz va a Scuola» (Sonia Peana, Catia Gori).

 Nel pomeriggio si terrà la tavola rotonda «Linguaggi musicali: specificità del jazz e delle musiche improvvisate, implicazioni didattico-educative» (intervengono, tra gli altri, Tullio Visioli, Tommaso Vittorini, Paolo Damiani, Francesco Martinelli; moderano Gori e Peana).

 Tra i presenti al convegno «Il Jazz va a Scuola» Luigi Berlinguer (presidente del Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pratico della Musica e per lo Sviluppo della Cultura Scientifica e Tecnologica), Gegè Telesforo (musicista e ambasciatore UNICEF), Nicoletta Grassi (Presidente del Comitato UNICEF di Bologna), Annalisa Spadolini (MIUR).