Dopo la bocconiana candidata a Torino e l’avvocatessa a Roma, è la volta dell’ex presidente del Rotary club di Cosenza, Gustavo Coscarelli, iscritto all’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. La galassia degli aspiranti sindaci a 5 stelle è frastagliata. Ma un massone candidato a Palazzo dei Bruzi desta scalpore. Anche nelle file del movimento. Perché i cavalieri del Santo Sepolcro sono tra i più potenti. Lo furono anche Licio Gelli e monsignor Marcinkus, per intenderci. Il conte Goffredo di Buglione liberò Gerusalemme, ma la crociata per loro non è mai finita.
L’Ordine equestre del Santo Sepolcro, fra leggende e furori, «deve proteggere la città santa e onorare Cristo» così si legge sul sito. Il Vaticano e l’Italia riconoscono l’ordine laico nazionale che gestisce 60 parrocchie, 45 scuole, alleva 18 mila studenti, coccola 900 insegnanti, fa (poche) opere di carità e, in passato, faceva (tanti) errori.

Questi custodi del Santo Sepolcro, alfieri che «possono e devono proteggere la Terra Santa», si distinguono per un collare e la tipica mantella bianca con la croce rossa. La stessa che Coscarelli indossa in una foto apparsa in rete e pubblicata dal sito Iacchitè. Ma queste polemiche non hanno scosso per niente Nicola Morra, già capogruppo al Senato, che ha voluto e imposto il candidato Coscarelli. Scatenando le ire dei grillini della prima ora. Accusano Coscarelli di non esser mai stato attivista del movimento. In effetti, il suo curriculum parla chiaro. Già consigliere circoscrizionale nel 1978-80 della Democrazia cristiana. Sostenitore di Ennio Morrone (attuale consigliere regionale eletto in Forza Italia) negli anni ‘80. «E’ noto che l’ingegner Coscarelli non è mai stato un attivista dei 5 stelle, ma da un po’ di mesi lo si vede in giro per la città accompagnare Morra. Che ovviamente lo ha subito presentato al meetup, e che guarda caso è diventato quasi all’unanimità, nonostante nessuno degli attivisti lo conoscesse, il candidato a sindaco per il movimento» denunciano gli oppositori.

Per Morra, invece, «Coscarelli è una persona di esperienza, che saprà dare nuova linfa alla città». Ma è proprio questo il punto. Chi in questi giorni sta abbandonando il movimento sostiene che Coscarelli è una «stampella dei poteri forti», e di quelle lobby che in città puzzano di stantìo. Peraltro, il candidato sindaco aveva omesso nel suo curriculum l’appartenenza alla loggia massonica e il fatto di essere tuttora socio rotariano. E ciò ha fatto imbufalire gli attivisti del «gruppo storico» messi alla porta durante la riunione di presentazione. «Il suo nome è blindato ormai, e il parere di chi ha sempre fatto parte del Movimento non conta» esclamano. La conferma l’ha data anche Dario Elia, assistente parlamentare di Morra, secondo cui non ci dovranno più essere discussioni di questo tipo sul meetup, cioè richieste di chiarimenti verso il candidato a sindaco. Ha poi aggiunto che «Morra ha già parlato con Casaleggio e da Milano gli hanno assicurato che la lista verrà certificata».

La nomination di Coscarelli pare dunque certa. E non c’è il rischio di liste contrapposte. Quel che, con ogni probabilità, accadrà cento chilometri più a sud, a Crotone. Dove tra risse, minacce di vie legali e accuse di ogni genere si fronteggiano gli “storici” del meet up e il gruppo «Amici di Beppe Grillo». Nella città jonica la polemica si è trasformata in parodia con due distinte (e uguali) «consultazioni popolari» sugli aspiranti sindaci e con accuse di brogli e irregolarità di ogni tipo. Insomma, se a Cosenza c’è un unico candidato, calato dall’alto e che non piace a nessuno, a Crotone ce ne sono persino due. Un marasma a 5 stelle.