La Serbia è pronta ad accogliere un certo numero di migranti, e ciò fa di noi persone più europee di altre. Il premier Aleksandar Vucic, in evidente polemica con la confinante Ungheria commenta su twitter: «Noi non innalziamo barriere».

Vucic non è isolato. Secondo gli ultimi sondaggi (Faktor Plus), il 70% della popolazione serba approva la politica del governo di sostegno e assistenza alle migliaia di migranti e profughi che transitano attraverso il paese diretti verso il nord Europa. Contrario all’assistenza resta invece almeno il 26% degli intervistati, che ritiene i migranti un grosso problema sociale e un pericolo per la sicurezza.

Un gruppo di attivisti per i diritti umani ha manifestato lunedì 31 agosto pomeriggio nel centro di Belgrado a favore del sostegno ai migranti e profughi: «Solidarietà, non odio» il motto del raduno.

Intanto Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia si incontreranno alla fine della settimana, a Praga. I quattro stati hanno opposto forti resistenze al ricollocamento su scala Ue di 40mila richiedenti asilo da Italia e Grecia.