La vicenda di Alfie Evans si è trasformata in un caso diplomatico. Il bambino inglese di 23 mesi è in stato semi vegetativo perché affetto da una malattia sconosciuta, che gli ha causato danni cerebrali irreparabili. Ieri l’Italia, all’ultimo secondo utile, gli ha concesso la cittadinanza per bloccare le procedure che avrebbero portato all’interruzione della ventilazione e quindi alla sua morte. Il caso era stato sollevato dai genitori ventenni che avevano ottenuto udienza dal papa, lo stesso Francesco è intervenuto per chiedere di bloccare il distacco delle apparecchiature. Dietro la Santa Sede l’intera destra italiana, dal Popolo della famiglia a FdI passando per la Lega e Udc, pronti a dare battaglia su un tema sensibile fino a ottenere l’intervento dei ministri dimissionari Marco Minniti e Angelino Alfano.

La giornata ieri era iniziata con il rigetto da parte della Corte europea dei diritti umani del ricorso d’urgenza presentato venerdì dagli Evans, giudicato inammissibile. Secondo i genitori di Alfie, le autorità britanniche stavano violando il diritto alla libertà di movimento del piccolo non consentendo il suo trasferimento in un altro ospedale. All’ospedale pediatrico Alder Hey di Liverpool ieri si è presentata, su richiesta della famiglia, la presidente del Bambino Gesù di Roma, Mariella Enoc, per portare la vicinanza del papa e per verificare un possibile trasferimento in Italia. Ma le cose non sembravano destinate a cambiare: alle 14 ora italiana era stato fissato l’inizio delle procedure per staccare i macchinari. Fuori all’Alder Hey un centinaio di persone protestavano, alcune pronte a dare l’assalto all’ospedale, respinte dalla polizia.

In Italia, intanto, il cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia accademia per la Vita, tuonava: «Ci troviamo di fronte a un curioso caso di statalismo» nella patria del liberismo economico. Per il deputato della Lega Alessandro Pagano «in Gran Bretagna torna il nazismo». In campo Matteo Salvini e il suo partito con un’interrogazione urgente: «Il governo intervenga tempestivamente per scongiurare l’esecuzione di Alfie Evans e per portare il piccolo in Italia, accogliendo la disponibilità manifestata dall’ospedale pediatrico Gaslini, pronto a curarne il trasferimento e ad accoglierlo». Sulle barricate anche la leader di FdI Georgia Meloni per chiedere il trasferimento da noi del piccolo.

I canali diplomatici lavoravano sotto traccia mentre un nuovo tentativo veniva avviato dallo studio legale Zunarelli di Bologna con un immediato appello alla Commissione Europea. Così l’ospedale di Liverpool ferma le operazioni. Il colpo si scena arriva nel pomeriggio: il ministro degli Esteri Alfano e il ministro dell’interno Minniti concedono la cittadinanza italiana ad Alfie. In una nota ufficiale la Farnesina auspica che lo status di cittadino permetta al bambino l’immediato trasferimento in Italia. «Attendiamo che il ministro Alfano chiami Boris Johnson. Alfie appartiene all’Italia. Amo il mio bambino e non mi arrendo» scrive in un post su Facebook il padre del piccolo.

Alfano e Johnson ieri erano entrambi a Toronto per la riunione del G7 dei ministri degli Esteri. Sul tema è intervenuta anche Maria Pia Garavaglia, vice presidente del Comitato Nazionale di Bioetica ed ex deputata Dc: «I genitori di Alfie sono liberi di decidere per lui, perché ora è un cittadino italiano e in Italia le scelte, per quanto riguarda la prosecuzione o meno delle terapie, sono di chi ha la potestà genitoriale».

In serata fonti vicine alla famiglia raccontano alla stampa che il giudice britannico Anthony Hayden ha deciso di avere un confronto telefonico urgente con i rappresentanti legali italiani che assistono i genitori di Alfie nella battaglia per continuare a dare assistenza al bambino. Hayden è il giudice della Corte d’appello britannica che ha firmato il verdetto che autorizza i medici di Liverpool a staccare la spina al piccolo.