Il depuatato di Liberi e uguali Erasmo Palazzotto ha passato a luglio due settimane a bordo dell’Open arms, seguendo le operazioni di salvataggio dell’Ong catalana. Ieri Leu ha annunciato voto contrario al ddl motovedette.

Com’è andato il dibattito in aula?
Male. La discussione si è incardinata intorno a una sostanziale condivisione della politica migratoria e del rapporto con la Libia da parte di Lega, 5S, Fi e il centrodestra. Il Pd al massimo ha recriminato sulle sfumature.

Un fronte che è unito nel considerare la Libia un interlocutore credibile
È una grande ipocrisia nonché una vergogna. Il governo ha spacciato agli italiani la Libia come uno stato sovrano con istituzioni con cui è possibile avere rapporti stabili. Il Primo ministro Fayez al-Sarraj a mala pena controlla la zona del porto di Tripoli, neppure nel resto della capitale il suo potere è saldo.

Il governo dice di lavorare per fermare i traffici di esseri umani
In Libia non esiste un interlocutore unico, dall’ex ministro Minniti in avanti abbiamo fatto accordi con i capi milizie che controllano la Guardia costiera, come da inchieste Onu. Stiamo dando le motovedette ai trafficanti che diciamo di voler combattere con questo ddl. Sono gli stessi che controllano i campi di detenzione da cui i migranti scappano. Abbiamo visto tutti le immagini della donna eritrea arrivata in Sicilia, pesava 35 chili, sembrava reduce dai lager nazisti. Considerarlo un luogo sicuro e riportare le persone in quel paese significa, di fatto, essere complici dei crimini commessi dalle autorità libiche.

I 5S hanno giustificato la norma come un primo passo per stabilizzare la Libia
Il Movimento è diventato la stampella di Matteo Salvini e non sa come spiegare in modo credibile l’appoggio che sta dando a politiche xenofobe e razziste. L’anno scorso i 5S votarono contro l’accordo voluto da Minniti perché la Libia non era un interlocutore credibile, oggi appoggiano la continuità a quella linea per non scoprire il ministro dell’Interno.

Il Pd ha votato Sì al Senato e poi ha protestato alla Camera
Hanno presentato emendamenti. Noi non l’abbiamo fatto perché questo ddl è inemendabile: non solo è contrario alla Costituzione ma anche al diritto internazionale. Il Pd in aula ha sostanzialmente detto che sono d’accordo con la norma, solo che loro sono più bravi. Avrebbero voluto che venisse inserito nel testo il richiamo ai diritti umani. Non se ne sono preoccupati, però, quando l’anno scorso Minniti ha consegnato le prime motovedette alla Libia. Allora non era un problema che Tripoli non avesse mai firmato la Convenzione di Ginevra? Hanno perso l’occasione di fare autocritica perché la verità è che hanno spalancato la porta a Salvini. A causa loro, la discussione sui migranti ha iniziato a ruotare intorno al blocco dei flussi anche a discapito dei diritti umani. Poi però la gente il 4 marzo ha scelto chi lo sa fare meglio.

Qual è la posizione di Leu?
Bisogna immediatamente riaprire i porti alle Ong. La Guardia costiera italiana deve tornare a coordinare le operazioni di ricerca e soccorso, senza subire la mortificazione di doversi girare dall’altro lato per cedere il posto alla Marina di Tripoli. Ovviamente è anche imperativo imporre in Europa una gestione condivisa dell’accoglienza. Ma l’atteggiamento avuto finora dell’Ue non può essere una giustificazione alla disumanità e all’aumento dei morti in mare. A giugno ci sono stati 564 decessi nella rotta del Mediterraneo centrale, a maggio erano stati 8. Ecco quanto è costato l’insediamento del governo giallo verde. Ieri L’Unhcr ha denunciato che nei soli mesi di giugno e luglio sono state 850 le persone decedute nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, il tratto di mare più letale del mondo.