Il decreto del «fare» non ha vita facile: l’opposizione infatti ha deciso di contrastare quanto più possibile il provvedimento economico del governo, su cui è stata posta la fiducia (la seconda dell’esecutivo letta, dopo quella sull’Ilva). La Camera ieri ha votato la fiducia con 427 sì e 167 no: hanno votato contro M5S, Sel, Lega e Fratelli D’Italia. Cinque stelle, Sel e Carroccio hanno presentato ben 251 ordini del giorno e annunciano ostruzionismo: i gruppi di maggioranza stanno quindi ragionando sull’ipotesi di andare avanti senza sosta con il decreto, procedendo a oltranza (anche in notturna) fino a domani.

Intanto, di fatto è già slittato il ddl che abolisce il finanziamento ai partiti, che doveva essere in aula il 26 luglio e invece è passato all’1 agosto. La commissione ha infatti deciso di esaminare il testo contestualmente al ddl sulle riforme, cui viene però data la priorità, in modo da portarlo in Aula il 29 luglio. Pdl e Pd annunciano comunque che entrambi i disegni di legge verranno approvati entro l’inizio della pausa estiva. Fra gli altri provvedimenti che la Camera deve licenziare al più presto ci sono quello sugli eco-bonus, che scade il 4 agosto, e il decreto legge lavoro. A rischio è anche la legge anti-omofobia.

Contro la fiducia si è scagliato Beppe Grillo: «Parlamento di servi – ha scritto sul suo blog – Bisogna ripulire l’Italia come fece Ercole con le stalle di Augia, enormi depositi di letame. Si ignora la continua violazione della Costituzione. Sono disposti a tutto per sopravvivere, ma essersi venduti l’anima non basterà».

A queste parole replica la presidente della Camera Laura Boldrini: «Con il suo linguaggio aggressivo e distruttivo, Grillo continua a rovesciare insulti sulle Istituzioni. I suoi costanti attacchi verbali contribuiscono non poco a screditarle». Boldrini chiede dunque «più rispetto». Polemica Marina Sereni, del Pd: «Chissà se i militanti e gli elettori del Movimento di Grillo sanno che i loro deputati stanno bloccando il decreto “del fare” con un ostruzionismo fine a se stesso. E così mettono a rischio anche la legge contro l’omofobia e la riforma che supera il finanziamento pubblico dei partiti».

Netta la risposta del capogruppo grillino alla Camera, Riccardo Nuti: «Gli irresponsabili sono loro dato che su 500 nostre proposte non ne vogliono approvare nemmeno una. Il nostro ostruzionismo serve a evitare che si modifichi la Costituzione in piena estate. Inoltre il decreto del fare decreterà un aumento delle accise sulla benzina, facendone lievitare i costi, e salverà i mega stipendi dei manager dei colossi pubblici».
Anche Lega e Sel si dichiarano pronti a dare battaglia.