Un giallo misterioso si svolge ancora una volta a villa Piccolomini, che il giovane conte Nicolò Piccolomini, lasciò in eredità agli attori italiani, quelli anziani e bisognosi che erano riusciti a fare il mestiere che lui aveva sempre sognato di fare. Così è stato per gli ultimi anni, dopo una dura vertenza . Ora la situazione si ripete: il governatore Zingaretti, invece di nominare il proprio rappresentante nel cda, ha deciso di commissariare villa Piccolomini. Ne i suoi uffici si è scatenata una bagarre su chi avesse diritto a quel titolo,e tra ricorsi al Tar e altre assenze misteriose in cda, la villa è bloccata. Anzi no, è stata occupata dagli attori, unici eredi aventi diritto. E l’altro ieri è arrivato un funzionario di Zingaretti, e anche la polizia. Chiedevano documenti, non autografi. Hanno dalla loro anche un comitato di quartiere che reclama l’uso pubblico di quel parco: è solo una coppia, ma il loro cane pare prediliga quell’area… Insomma una commediaccia all’italiana. Chissà che Zingaretti non si ravveda, cali il sipario e renda agli attori bisognosi l’aiuto cui hanno legale diritto!
Il giallo di Villa Piccolomini
Polemiche. La villa romana, che il giovane conte Nicolò Piccolomini, lasciò in eredità agli attori italiani quelli anziani e bisognosi che erano riusciti a fare il mestiere che lui aveva sempre sognato di fare.
Polemiche. La villa romana, che il giovane conte Nicolò Piccolomini, lasciò in eredità agli attori italiani quelli anziani e bisognosi che erano riusciti a fare il mestiere che lui aveva sempre sognato di fare.
Pubblicato 6 anni faEdizione del 26 maggio 2018
Pubblicato 6 anni faEdizione del 26 maggio 2018