Il Garante nazionale per i diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Mauro Palma, ha ricevuto ieri una delegazione di Amnesty che ha illustrato i risultati del rapporto sul sistema degli hotspot in Italia che contiene le denunce di casi di tortura di migranti e rifugiati durante le procedure di raccolta delle impronte.

Finora, nel corso delle missioni e delle ispezioni effettuate negli hotspot, l’autorità di garanzia non ha avuto riscontri di violenze ma Palma ribadisce che «sarà nostro compito verificare in maniera ancora più mirata la rispondenza alla realtà della situazione denunciata».

A partire dalle denunce di Amnesty i deputati di «Possibile» Andrea Maestri e Pippo Civati hanno annunciato ieri di aver presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno «che dovrà riferire in Parlamento – scrivono – circa una denuncia che getta un’ombra pesante sulle forze dell’ordine e sulle istituzioni italiane e anche europee».

Quanto alle scosse elettriche a cui alcuni migranti, anche minorenni, sarebbero stati sottoposti, il segretario del Silp Cgil, Daniele Tissone, precisa che «se è vero che nell’ottobre 2014, venne approvata dal Senato in via definitiva la legge sugli stadi e che con un emendamento, venne prevista la possibilità di utilizzare il Taser da parte dei poliziotti, ad oggi, anche a seguito delle chiare prese di posizione del Silp Cgil, che invocava una reale sperimentazione del Taser, con un serio dibattito sull’argomento, nulla del genere ha ancora visto la luce in attesa di un doveroso specifico parere da parte del ministero della Sanità».