La candidatura di Franco Alfieri nel Cilento, sostenuta dal 70% degli amministratori dell’area, agita il Pd. L’ex sindaco di Agropoli, capo staff del governatore De Luca, è stato l’oggetto di un post di Antonio Vassallo, figlio di Angelo , il sindaco di Pollica ucciso nel 2010. Su fb ha scritto: «Alfieri, ex consigliere provinciale con delega ai lavori pubblici, fu coinvolto nel processo Ghost roads, vicenda che risale al 2008 quando furono stanziati 615mila euro per la realizzazione di una strada da Pollica a Casalvelino. Mio padre si accorse che, se pure le ditte venivano pagate, i lavori erano sempre allo stato di partenza, al punto da far partire segnalazioni al presidente della provincia e allo stesso Alfieri, i quali però non fornirono mai spiegazioni. Il 16 luglio 2010 il nuovo assessore ai lavori pubblici inviò gli atti in procura e dopo 6 giorni mio padre fu ascoltato dai giudici. La sera del 5 settembre fu ucciso».

Antonio Vassallo ricorda che alle regionali 2015 Alfieri fece campagna per De Luca, che poi lo nominò consigliere per l’Agricoltura. E prima del referendum 2016 De Luca lo incoronò re della clientela a base di fritture di pesce. «Nel settembre 2015 le indagini Ghost roads andarono in prescrizione – prosegue il post -. Sempre più indignati dall’ascesa al potere di un personaggio discutibile, chiedo a nome della mia famiglia di non associare più il nome di mio padre al partito, cambiando anche la denominazione dei circoli a lui dedicati». L’omicidio Vassallo è un caso irrisolto, anche queste indagini rischiano il nulla di fatto. Il fratello del «sindaco pescatore», Dario, ha invitato Renzi alla marcia del 10 febbraio: «Chieda ai sottoscrittori della candidatura Alfieri quanti hanno detto qualcosa contro l’archiviazione delle indagini: pochi o nessuno». Ieri Alfieri ha replicato: «Col processo non c’entro. Ma non voglio querelare nessuno, ho rispetto per il dolore umano».