Gli organizzatori del festival musicale Rototom Sunsplash a Benicàssim (Valencia) si sono scusati di avere cancellato il concerto del cantante ebreo Matisyahu dopo aver ricevuto pressioni da un gruppo di attivisti spagnoli e l’hanno invitato di nuovo a suonare sabato 22 agosto, come previsto inizialmente nel programma.

 
I contestatori, riuniti sulla piattaforma «Boicot, desinversiones y sanciones», accusano Matisyahu di «aver difeso i crimini di guerra di Israele e le sue disgustose violazioni dei diritti umani».

 
In una nota pubblicata sul sito del festival si legge: «Il Rototom rifiuta l’antisemitismo e qualsiasi tipo di discriminazione religiosa. Il Rototom riconosce il suo errore, risultato della campagna di boicottaggio, pressioni, minacce e coazione».
La cancellazione del concerto era stata criticata dal governo di Madrid, da quello della regione di Valencia, delle comunità ebraiche e delle ambasciate di Israele e Stati Uniti.

 
Matisyahu, americano – è nato in Pensylvania come Matthew Paul Miller – che nella sua musica miscela reggae e cultura ebraica, aveva rifiutato di rilasciare dichiarazioni sulla politica israeliana di occupazione in Palestina. «Le mie canzoni non utilizzano la politica» aveva detto criticando sulla sua pagina Facebook gli organizzatori del festival per le loro pressioni giudicate dall’artista «fuori luogo e offensive».

 

 

La notizia della sua esclusione dalla manifestazione ha acceso feroci polemiche in tutto il mondo, con accuse di antisemitismo nei confronti della manifestazione. Sul quotidiano Time, ad esempio, si legge che la decisione del festival è l’ennesimo segnale «dell’ondata di antisemitismo che attraversa l’Europa e l’America latina in questi tempi». Non è ancora chiaro se Matisyahu accetterà adesso di salire sul palco del Rototom.