«Dobbiamo trattare» ha detto Conte, ma dopo il tiro al piccione incrociato nei suoi confronti, l’ex-avvocato del popolo oggi sospetto avvocaticchio dei pashtun, oltre che da Letta e da Salvini è assalito anche dai dubbi e si apre con Giggino: « … allora secondo te, mi si nota di più se ora dico che non dobbiamo più trattare, oppure se vado a trattare e poi me ne sto in disparte? ».

Bè, dato lo spesso strato di pelliccia sullo stomaco omologato per trattare coi talebani, il dubbio di Giuseppi è più che legittimo, come del resto è innegabile che nel corso dei secoli noi italiani s’è sempre avuto per le trattative una buona predisposizione. Anche se non sempre i risultati son stati rose e fiori. Partiamo da lontano. 389 A.C. il barbaro Brenno cala in Italia e assedia gli etruschi chiusi a Chiusi; gli assediati implorano gli amici romani di andarci a dialogare e quei poveri fessi trattano per loro; per tutta risposta Brenno molla Chiusi e mette Roma a ferro e fuoco, quindi in barba alla favoletta nata per indorare la pillola, i galli si fanno allo spiedo le oche del Campidoglio. 33 D.C: dopo una sanguinosa rivolta dei palestinesi, Ponzio Pilato interroga Gesù Cristo di persona, si convince che è solo uno scappato di casa e sta per mettere a morte il vero capo dei terroristi zeloti, Barabba, ma alla fine trova più igienico trattare coi terroristi e in croce ci finisce il nazareno.

1798, i corsari arabi rapiscono a Carloforte 933 sardi che sono liberati grazie a una trattativa milionaria fatta da Vittorio Amedeo di Savoia. Da quel dì, visto che il crimine paga, a rapire gli altri ci si mettono direttamente i sardi. 1973 cosa nostra minaccia di rapirgli Piersilvio e Berlusconi tratta, paga e si mette in casa il boss Mangano. 1978 le comuniste BR rapiscono quel chiacchierone di Aldo Moro che voleva fare un governo democristiano coi comunisti, i democristiani non trattano, i comunisti nemmeno e cia come cia Moro finisce in un bagagliaio. 1981 stavolta le BR rapiscono Ciro Cirillo che -lui sì- tiene la bocca cucita, per cui la DC tratta con don Raffaele Cutolo e Cirillo la fa franca. 1992 la mafia mette le bombe e lo stato tratta, Borsellino sta per denunciarlo e salta in aria; la sua agenda rossa con nomi e cognomi sparisce. Quale fine fice un segreto (servizio) è. 2021 Draghi sfiducia il sottosegretario fascio-leghista Durigon, Salvini mette sull’altro piatto della bilancia la sua sfiducia alla Lamorgese e lo costringe a trattare…
(a suivre)