La sceneggiatura, senza scomodare Totòtruffa 62, è degna di un B movie all’italiana degli anni Settanta. Lo studente (Luis Suárez, attaccante del Barcellona) impreparato alla lavagna per l’esame di italiano, il rischio di bocciatura, il professore (l’Università degli stranieri di Perugia) che lo promuove per il peso del suo cognome. Manca solo capire chi sia stato a spingere per la promozione, ovvero per la concessione della cittadinanza, ma è uno dei punti destinati a emergere dalla tragicomica vicenda che coinvolge l’attaccante uruguaiano del Barcellona, la Juventus e l’ateneo umbro.

OTTO PAGINE DI INCHIESTA, indagine partita da una conversazione intercettata dalla guardia di finanza, con avvisi di garanzia della procura umbra, coordinata da Raffaele Cantone: irregolarità nella prova di certificazione della lingua italiana per Suárez, in cerca della cittadinanza per ottenere il doppio passaporto – un parente della moglie era di origini friulane – per favorire il suo trasferimento dal Barcellona alla Juventus, in piedi sino a pochi giorni fa e poi sfumato. Promosso Suárez, esame durato pochi minuti con trasferta lampo a Perugia, poi scatti a favore di social con la rettore dell’ateneo, con docenti, funzionari, prima del rientro in Catalogna, nonostante fosse stata riscontrata una conoscenza solo elementare della lingua da parte del sudamericano. E anche il voto finale della prova è stato comunicato in anticipo al candidato Suárez.

Tra gli indagati, con accuse di rivelazione di segreti d’ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, la rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, Giuliana Grego Bolli, e il direttore generale dell’università, Simone Olivieri. Non il calciatore, per ora neppure la Juventus. La squadra era «intenzionata a tesserare il giocatore e l’Università era disponibile nel far sostenere l’esame. I problemi sono sorti quando ci siamo trovati di fronte a una persona che non aveva alcuna conoscenza dell’italiano» ha spiegato Selvaggio Sarri, colonnello della guardia di finanza che coordina le indagini sul caso e solo omonimo dell’ex allenatore della squadra bianconera.

Dalle intercettazioni delle fiamme gialle è emerso l’accomodamento dell’esame per Suárez, di cui erano a conoscenza anche l’esaminatore Lorenzo Rocca e Stefania Spina, incaricata della preparazione del candidato e dell’organizzazione della sessione d’esame. «Per dirtela tutta – si legge nello stralcio dell’intercettazione tra Diodato e Spina -, oggi ho chiamato Lorenzo Rocca che gli ha detto la simulazione d’esame e abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l’esame»: una mossa necessaria dato che, sempre secondo Stefania Spina, «non spiccica una parola». Ai dubbi dell’interlocutore («che livello dovrebbe passare?») la risposta di Spina è palese: «Non dovrebbe, deve, passerà, perché con 10 milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1». Un compito difficile visto che «è un A1 (livello base)» e «non coniuga i verbi», «parla all’infinito».

UNA VICENDA GROTTESCA. Una vicenda all’italiana, il solito trionfo del potente di turno, in questo caso Suárez che a Torino sarebbe andato a incassare dieci milioni di euro l’anno, mentre migliaia di immigrati studiano per quell’esame di italiano che concede la cittadinanza. Senza soffermarsi troppo – ma questo coinvolge la politica, stavolta assente al tavolo – sulla mancanza di una legge sullo ius soli, per cui la cittadinanza viene concessa solo alla maggiore età a ragazzi madrelingua, nati in Italia da genitori stranieri, con il corso di studi compiuto. Ragazzi che dovrebbero goderne dalla nascita.

A PERUGIA SI INDAGA per comprendere i motivi della fretta della prova per Suárez. Restano, nel frattempo, alcune domande: per esempio se l’iniziativa di truccare l’esame fosse dell’università di Perugia (che riferisce di «procedura corretta») o se l’interesse arrivasse da altre parti. Nella ricostruzione dell’affaire Suárez vanno segnalati alcuni articoli pubblicati sui quotidiani: su La Gazzetta dello Sport del 19 settembre si leggeva che l’esame fosse stato organizzato dalla Juventus, fin nei minimi particolari.