Pietro Bensi è probabilmente il primo detective contadino nella storia del romanzo noir italiano. Fabrizio Silei, affermato autore di narrativa per ragazzi tradotto in 18 paesi, ne ha fatto il protagonista del suo primo giallo, Trappola per volpi, edito da Giunti (pp. 416, euro 16).
Bensi – che lavora in un’azienda del Chianti – è chiamato a Firenze per aiutare il giovane vicecommissario Vitaliano Draghi a risolvere un caso particolarmente delicato.
Draghi è il figlio del fattore della stessa azienda, ed è lì che è cresciuto. Il contadino lo chiama il suo «fagianino», perché l’ufficiale di polizia deve molto, nella sua formazione, a Bensi, uomo dalla straordinaria intelligenza pratica, che si è formato leggendo tutta la biblioteca del conte per cui lavora, ed è capace di inventare straordinari marchingegni e trappole, ma anche di mietere a braccia per dodici ore di seguito. È un reduce del primo conflitto mondiale, invalido di guerra ed è fieramente antifascista. La trappola per volpi è nelle sue intenzioni un noir storico: i fatti si svolgono a partire dal luglio del 1936, e il delitto su cui Draghi è chiamato a indagare tocca da vicino un senatore del Regno, che si chiama Bistacchi ed è un eminente fascista, vicinissimo al Duce in persona: quello ritrovato lungo l’Arno, abbandonato in un vespasiano, è il cadavere della giovane moglie.

Per sciogliere il caso i protagonisti si muovono tra San Frediano, il Giardino di Boboli, le strade ancora bianche verso il Chianti, San Gimignano con le sue torri, il Battistero di Firenze – visto dalla finestra della pensione – e Fiesole, dove si trova la villa del senatore Bistacchi: la ricostruzione storica è impeccabile, e così gli affreschi della vita all’interno delle pensioni, e delle cene consumate nelle trattorie, da clienti abituali «abbonati» a un tavolo e al loro ritrovarsi dopo il lavoro, a condividere il pasto.
Silei offre lo spaccato di una Firenze popolare, ma anche quello di una società fortemenre «controllata», dove chiunque può essere vittima di delazione e – forse – la ricerca della verità non è il primo obiettivo di chi governa, prefetto e questore su tutti. A guidare il giallo verso la soluzione sono le intuizioni dei due detective, ma non ultimo il sentimento amoroso. Quello reale, forte, che legava il senatore alla giovane moglie, e viceversa: un «amore» che emerge pagina dopo pagina.

L’epilogo del libro riporta invece un fatto di cronaca, l’uccisione in Francia nell’estate del 1937 dei fratelli antifascisti Carlo e Nello Rosselli, fondatori di Giustizia e Libertà. Bensi viene informato nei campi di quel che è successo (a quel periodo storico e all’importanza di far memoria Silei, ha dedicato due libri per ragazzi, editi da Salani, Bernardo e l’angelo nero e Alice e i nibelunghi). In attesa del prossimo romanzo con protagonisti Draghi e Bensi, Silei dedica la Trappola per volpi al nonno paterno Martino, mezzadro nel Chianti: è a lui che è ispirata la figura del detective contadino.