Lanci di agenzia, ritagli di giornali, video pescati in rete, trasmissioni tv. Il deputato del Pd Davide Mattiello ha portato tutto ieri alla procura della Repubblica di Torino. Dentro ci sono le testimonianze ripetute del segretario di CasaPound che si definisce orgogliosamente fascista ed erede della repubblica di Salò. O del capo di Forza Nuova che fa lo stesso, l’ultima volta proprio ieri sul Corriere della Sera. Secondo Mattiello ce n’è abbastanza per integrare il reato sanzionato dall’articolo 1 della legge Scelba, lo stesso che definisce i presupposti della riorganizzazione del partito fascista, vietata dalla XII disposizione finale della Costituzione.

Minniti ha detto e ripetuto, anche in parlamento, che per sciogliere le organizzazione neofasciste c’è bisogno di una sentenza, definitiva, che provi l’intenzione di ricostituire il partito fascista – cosa che nelle formule ufficiali i neofascisti si guardano bene dal dichiarare (e per questo non possono essere esclusi dalle elezioni). È stato così negli anni Settanta per Ordine nuovo e poi Avanguardia nazionale. Più recentemente, alla fine degli anni Novanta, per altri movimenti di estrema destra è stata ordinata la sospensione delle attività ai sensi dell’articolo 7 della legge Mancino.
A ricevere l’esposto del deputato Pd ieri mattina è stato il procuratore capo di Torino Armando Spataro. «La giustizia farà il suo corso», ha detto Mattiello. Secondo il quale «sollecitare l’intervento della magistratura è anche un modo per tenere questo conflitto nell’alveo del diritto oltre che del dibattito pubblico».

Intanto CasaPound ha diffuso su facebook un suo video spot elettorale girato dal segretario Simone Di Stefano sul sacrario militare di Redipuglia, che conserva le spoglie di 100mila soldati caduti nella prima guerra mondiale. La Regione Friuli Venezia Giulia, il sindaco di Fogliano-Redipuglia (Gorizia) e la Direzione militare del sacrario sono tutti caduti dalle nuvole. Chi ha dato l’autorizzazione? Accertamenti sono in corso, almeno «ci può essere la questione dell’autorizzazione a filmare e al volo del drone», ha dichiarato il sindaco Antonio Calligaris.