Un crollo del Pil così non lo si vedeva dal 1995. Nel secondo trimestre, come conseguenza della crisi da pandemia da Covid, l’Italia ha subito un calo del prodotto interno lordo del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% rispetto a un anno prima. La contrazione del Pil del periodo aprile-giugno 2020 ha costretto l’istituto di statistica a rivedere al ribasso le stime preliminari che avevano anticipato una contrazione congiunturale e una tendenziale rispettivamente del 12,4% 17,3%.
L’Istat parla di una «portata eccezionale della diminuzione del Pil nel secondo trimestre per gli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate». E spiega che a trascinare la caduta è stata soprattutto la domanda interna, con un apporto particolarmente negativo dei consumi privati e contributi negativi rilevanti di investimenti e variazione delle scorte.
Ad esser colpiti sono tutti i principali comparti dell’economia, con cali congiunturali per il valore aggiunto di agricoltura, industria e servizi diminuiti, rispettivamente, del 3,7%, del 20,2% e dell’11%.
Nel confronto internazionale tuttavia, anche se l’Italia fa peggio di Germania (- 9,7% a livello congiunturale) e della media di Eurolandia (-12,1%), si rivela però in una situazione meno critica della vicina Francia, il cui Pil nel secondo trimestre ha segnato un calo del 13,8% sui tre mesi precedenti e di addirittura il 19% rispetto a un anno prima.
La forte contrazione dell’economia si è riflessa anche sull’andamento del carovita, con il paese che ad agosto, nonostante un lieve rialzo dei prezzi al consumo mensile trainato soprattutto dagli alimentari, si trova nuovamente, e per il quarto mese consecutivo, in deflazione con una contrazione dell’indice dei prezzi al consumo pari allo 0,5% rispetto a un anno prima.
Ma il peggio potrebbe esser passato. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, infatti, forte anche di numeri sulle entrate molto migliori del previsto, rassicura e si dice convinto che nel terzo trimestre ci sarà «un forte rimbalzo» dell’economia. I dati provvisori acquisiti dal Mef al 20 agosto registrano un rialzo del 9% delle entrate versate dai contribuenti con il modello F24 rispetto allo stesso mese del 2019, sostenuto dal buon andamento dell’Irpef e dell’Ires versate in autoliquidazione.