La pandemia di Covid-19 in India continua a diffondersi a ritmi preoccupanti. Secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero della sanità, ieri il Paese ha superato quota 1,9 milioni di casi complessivi. I casi al momento attivi sono quasi 590mila, mentre i decessi complessivi stanno per superare la soglia psicologica di 40mila.

Nonostante la notizia positiva del record di guarigioni registrata ieri, 51.706, la situazione in diverse aree del Paese è ancora critica. Nel solo territorio di New Delhi le autorità hanno registrato più di mille nuovi contagi; in Tamil Nadu, nell’India meridionale, più di 5mila. Sebbene il governo abbia a più riprese rassicurato la popolazione sostenendo che il Paese si stesse comportando «meglio di altri» nella gestione del Covid-19, una serie di contagi «eccellenti» nei giorni scorsi ha scosso l’opinione pubblica.

Il ministro degli interni Amit Shah, 55 anni, lo scorso 3 agosto ha annunciato su Twitter di aver contratto il virus e di essere costretto al ricovero precauzionale presso una struttura ospedaliera privata. Seguendo le direttive consigliate dalle autorità, numerosi esponenti politici e collaboratori del ministro si sono messe in autoisolamento, compreso il ministro della giustizia Ravi Shankar Prasad.

Shah, considerato il braccio destro del premier Narendra Modi, figurava nella lista di invitati della cerimonia di deposizione del primo mattone del tempio di Ram ad Ayodhya. L’evento, come a più riprese sottolineato sia da Modi sia dal chief minister dell’Uttar Pradesh Yogi Adityanath – che ha formalmente ospitato il primo ministro nella cittadina – si è tenuto garantendo il distanziamento precauzionale agli oltre 250 partecipanti tra alte cariche politiche e religiose.

L’India al momento è il terzo Paese al mondo per casi complessivi di coronavirus, dopo Stati uniti e Brasile. Occorre però evidenziare l’enorme divario che divide New Delhi da Washington in termini di tamponi effettuati, lo strumento dal quale le autorità derivano le cifre divulgate al pubblico.

Secondo gli ultimi dati ufficiali raccolti dal progetto Our World in Data dell’università di Oxford, gli Usa hanno una media di quasi 174 tamponi effettuati ogni mille abitanti (popolazione totale: 328 milioni); l’India è ferma a 14,4 tamponi per mille abitanti (popolazione totale: 1,24 miliardi). (m. m)