Cittadini del mondo, questo è il significato più immediato e letterale del termine «cosmopolitismo». Molte sono le riflessioni che possono aggiungersi intorno al tema che, alla prova della complessità del presente, tange l’idea secondo cui il mondo, per non costringere, dovrebbe assumere il proprio perimetro come un continuo sconfinamento. Partendo, per esempio, da un ripensamento della vivibilità e declinandone diversamente le frontiere. Un mondo più mobile e articolato, insomma, di quanto l’etimo generoso di cosmopolitismo non preveda. Perché per dirsi cittadini del mondo bisogna avere chiara l’idea di «cittadinanza» e di «mondo» e non è cosa semplice.

Muovendosi tra teoria e pratiche, si può tuttavia cucire e tessere l’espressione «essere cosmopoliti». Cosa significhi soprattutto su un piano di realtà e quanto quella cittadinanza abbia a che vedere con il piano del riconoscimento o della sua assenza, di una modalità espulsiva o di una retorica dei buoni sentimenti. E poi di una giustizia. Dire cioè cosa si intenda dichiarare quando a essere chiamata in causa è l’esplicitazione di una partecipazione, non più da spettatori che si gingillano dietro stratificazioni linguistiche ma che si fanno attori di un mondo in mutamento. Il mondo, un multiverso di saperi, discipline e confini che deve essere interrogato con idee all’altezza. Partendo dai corpi di chi lo abita.

Il tema così attuale del cosmopolitismo verrà dipanato da lunedì 17 (per concludersi sabato 22 ottobre) quando aprirà i battenti la terza edizione del Festival Mimesis, a cura di Luca Taddio. All’insegna della divulgazione umanistica e scientifica, all’Università di Udine, verranno preparati incontri, seminari e presentazioni pubbliche, alcune delle quali nelle scuole, altre invece più sensibili al territorio. Nelle intenzioni della casa editrice Mimesis e su iniziativa dall’associazione culturale «Territori delle idee», ci si muoverà nello spazio intermedio e transdisciplinare della filosofia, dell’arte e del diritto, strumenti essenziali di un sapere critico che consenta di leggere la scivolosità e l’articolazione del presente.

Il festival Mimesis «Essere cosmopoliti» ospiterà ospiti nazionali e internazionali. Tra gli altri, gli interventi di Lada Žigo, François Jullien, Andrea Tagliapietra, Franco Rella, Duccio Demetrio, Massimo Donà, Andrew Spannaus, Maria Grazia Turri. Per maggiori informazioni si può consultare www.mimesisfestival.it