Era litigiosa Jane Austen? Dalle testimonianze sulla sua personalità non sembra, sicuramente era reattiva e ironica, in grado di scovare imperfezioni e ambizioni nascoste negli ambienti che via via attiravano la sua attenzione. Sta di fatto, però, che a soli quindici anni si divertì a scrivere una storiella in cui sbeffeggiava il mondo dei ricchi attraverso la strampalata compagnia di Alice Johnson. La signorina attaccabrighe è il racconto che Donzelli porterà alla 54/ma Bologna Children’s Book Fair (dal 3 al 6 aprile) in una edizione speciale a tiratura limitata (illustrazioni di Andrea Joseph). L’occasione è lo scoccare del bicentenario della scrittrice inglese che morì a Winchester, nella contea di Hampshire il 18 luglio del 1817, all’età di 42 anni.

PER ORIENTARSI tra i numerosi stand della Fiera e nella bulimia delle pubblicazioni di circa mille e trecento editori provenienti da settantacinque paesi del mondo, si può provare a incamminarsi lungo un percorso virato «al femminile». Dopo Austen, è difficile tenere testa, ma c’è una scrittrice dei primi del Novecento che può figurare fra gli scaffali, vicino all’autrice di Orgoglio e pregiudizio. È Rumer Godden, nata nel Sussex nel 1907 (morta poi nel 1998), inglese vissuta per la gran parte della sua esistenza in India, «in mezzo agli effluvi di urina e alla bellezza dei fiori di alberi pieni di spine», dirà. Resa celebre con il film tratto dal suo romanzo Il Narciso nero, la ritroviamo a Bologna con due libri, entrambi editi da Bompiani: Bambole giapponesi è la storia di due piccole ragazze in kimono di soli cinque pollici di altezza, Fiore e Felicità (Miss Happiness and Miss Flower uscì nel 1961) che finiranno in Inghilterra insieme a Nona, emigrata dall’India, per essere accolta in casa degli zii; uniranno le forze e le solitudini, costruendo insieme una meravigliosa casa di bambole all’orientale. E c’è poi La bambina selvaggia, gitana che dovrà abbandonare un’infanzia serena nel suo carrozzone parcheggiato in un bel frutteto alla morte della nonna.

UN ALTRO INCONTRO felice alla Fiera bolognese è quello con la brasiliana Ana Maria Machado, una delle migliori voci contemporanee della letteratura per ragazzi: arriva con Giunti e con il suo romanzo Da un altro mondo: una storia avvolta di mistero in cui un giorno a Mariano e ai suoi due amici, Leo e Elisa, in vacanza in un bel casale che sorge ai bordi di una antica piantagione di caffè, appare (non in sogno, ma in carne e ossa!) una ragazzina venuta da molto lontano, dai tempi della schiavitù dei neri. Dovranno aiutarla a risolvere un enigma e insieme impareranno a confrontarsi con un passato disumano, riscoprendo ognuno le proprie radici.

Si possono comunque abbandonare alle proprie spalle le difficoltà di una esistenza quotidiana sulla terra per immergersi in fondo ai mari. È facile: basta seguire le esplorazioni della Signora degli abissi, raccontate dalla penna di Chiara Carminati e le illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio. A offrire la biografia di Sylvia Earle, grande oceanografa nata nel New Jersey negli anni Trenta, è l’Editoriale Scienza. il libro si chiude con un’intervista a questa studiosa delle profondità marine. È stata lei, infatti, a partire per una spedizione nell’oceano Indiano neanche trentenne e a tuffarsi senza tentennamenti: era l’unica donna in mezzo a settanta uomini. E sempre lei è stata la protagonista di una immersione alle Bahamas, dopo aver sentito il parere medico. Era incinta del terzo figlio e la sua è stata la migliore testimonianza che la gravidanza non è una malattia invalidante, ma un particolare stato del corpo. Infine, Earle divenne la prima direttrice del National Oceanographic and Atmospheric Adiministration. In mezzo, aveva pure passeggiato sui fondali del pianeta e raggiunto i novecento metri di profondità con un sommergibile speciale, progettato insieme a un collega ingegnere.

AUDACI E CON I PIEDI piantatissimi sulla terra rossa furono invece John Carlos e Tommie Smith, gli atleti african-american, e con loro l’autraliano Peter Norman. Salirono sul podio dei duecento metri alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 e fecero l’impossibile: a raccontare il loro gesto di protesta che finì in mondovisione – alzarono il pugno con un guanto nero per ricordare i diritti negati della popolazione black – è Paola Capriolo in Le Olimpiadi del coraggio (Einaudi Ragazzi). Nel libro, scorre la loro esistenza e insieme riaffiora il ricordo di un momento epico, che trasformò lo sport.

Con protagonisti meno avventurosi, ma saldamente ancorati alla «banalità» della vita di tutti i giorni, narrati magistralmente da Fanny Britt con le altrettanto strepitose immagini di Isabelle Arsenault (dal 5 aprile al 7 maggio, in mostra al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna) è invece il romanzo grafico Louis e i suoi fantasmi, per Mondadori: Louis e suo fratello Funghetto combattono con la separazione dei genitori, l’alcolismo del padre, un amore rotto ma aggiustabile e i loro sogni da inseguire. Nonostante le tematiche crude, si parte per un viaggio emozionale affrontato con leggerezza e le parole giuste.

Fra le eroine meno scontate, piace segnalare una presenza animalesca e non umana. Si tratta di una specialissima dinosaura: è la cucciola che scrive il diario in Prima del’Apocalisse di Adèle Bourget-Godbut e Réal Godbut (Orecchio Acerbo). Lei posa sul mondo uno sguardo curioso e cerca di interpretare la grande e la piccola Storia che le passa davanti.

INFINE, CI CONCEDIAMO una deviazione dalla letteratura delle scrittrici e dalle eroine rappresentate, per segnalare due albi assai particolari. Il primo lo firma addirittura il compositore del «silenzio» John Cage in collaborazione con la textile designer americana Lois Long: è Mud Book, il libro delle torte di fango (Corraini, pp. 40, euro 16). Giocoso, ironico, bellissimo graficamente, ispira i cuochi-bambini a liberare la loro creatività, impastando i due ingredienti primari per fare ottimi dolci: «un po’ di terra e acqua quanto basta».
L’altro albo riguarda un autore come l’argentino Rodolfo Walsh (1927-1977) con il suo divertentissimo poliziesco per bambini che vide la luce a Buenos Aires nel 1955 Tre portoghesi sotto un ombrello (senza contare il morto). In Italia è uscito per l’editore Gallucci, corredato dai disegni che ricordano la grafica anni ’60 di Inés Calveiro. L’inizio? È fulminante: «Il primo portoghese era alto e magro, il secondo pertoghese era basso e grasso, il terzo portoghese era normale, il quarto portoghese era morto». E da lì partono le indagini del commissario Jiménez alle prese con quattro cappelli da scandagliare come possibili prove di colpevolezza.

 

SCHEDA

01clt1schedaPolly E Il Lupo Tontolone Di Catherine Storr PDF
Salani (che festeggia i 30 anni de Gl’Istrici) inaugura una collana classicissima. Ogni romanzo viene introdotto da autori contemporanei e le copertine sono firmate da Gray318. Tra i primi titoli ritroviamo Dickens (Grandi speranze), ma anche il dimenticato Hector Malot con In famiglia (prefazione di Bianca Pitzorno). Torna in scena Perrine, eroina dei primissimi tempi dell’era moderna (fu pubblicato nel 1893), operaia nella fabbrica del nonno sotto falso nome fino al riconoscimento finale. EL punta sulle fiabe e riporta in auge Riccioli d’oro e i tre orsi, mentre Mondadori propone un lupo alla rovescia: l’umoristico racconto dell’inglese Catherine Storr Polly e il lupo tontolone, rielaborazione di Cappuccetto Rosso. Tra gli albi che solleticano la fantasia, c’è poi Che idea! di Kobi Yamada, per Nord Sud.