Matteo Renzi definisce «squallido» Giuseppe Conte. Lo scontro sulle revoca delle concessioni autostradali ai Benetton diventa un ring. «Renzi? Mi ha colpito che un pagamento gli sia arrivato da parte di uno dei Benetton (19mila euro per un discorso) proprio mentre noi ci battevamo contro la concessione autostradale.

Mi chiedo con che stato d’animo Italia Viva possa aver approcciato la cosa in consiglio dei ministri», attacca Conte in tv. L’ex premier fa riferimento allo scontro nella ex maggioranza sulla revoca, che aveva visto Iv contraria.

«Lo squallido ex presidente del Consiglio Conte ha parlato circondato da risentimento e rancore», la replica di Renzi. «La revoca delle concessioni è stata un’idiozia: un regalo dello Stato italiano ai Benetton, che hanno preso 8 miliardi di euro». E ancora: «Non mi toglieranno mai la soddisfazione di averlo mandato a casa».

Oltre all’indagine fiorentina sulla fondazione renziana Open, ora anche il Copasir vuole fare luce sui compensi che Renzi riceve dall’estero, in primis dai sauditi. Il Comitato ha deciso di chiedere alle procure che stanno indagando (compresa l’inchiesta sui presunti finanziamenti dal Venezuela al M5S) gli atti delle inchieste per verificare possibili minacce alla sicurezza nazionale.

Con il direttore dell’Aise Giovanni Caravelli, audito ieri, il Copasir ha discusso della possibilità che alcuni Stati intendano – attraverso rapporti con figure politiche italiane – influenzare gli indirizzi dell’Italia. Analoga la motivazione che ha spinto il Copasir ad occuparsi anche dell’inchiesta della procura di Milano che indaga sui 3,5 milioni che nel 2010 sarebbero arrivati al fondatore del Movimento, Gianroberto Casaleggio.

Quanto ai soldi ricevuti da Renzi dall’estero, Conte ha ribadito la necessità di una legge che li vieti. Il senatore Gianluca Ferrara del M5S ricorda un pacchetto di proposte già presentate: la legge Macina sul conflitto d’interessi, quella Silvestri sul lobbismo, il ddl a sua prima firma contro i finanziamenti da Stati esteri e quello analogo del deputato Berti. «C’è già una nostra proposta di legge che va in questa direzione: approviamola al più presto», dice il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.

Contro il leader di Iv anche Paola Taverna: «Le cifre ricevute da Renzi in due anni rivelano che ormai si dedica molto ai suoi affari contraddicendo quello che lui stesso diceva 3 anni fa quando, sbandierando in tv il suo estratto conto, dichiarava di non essersi arricchito facendo politica. Forse oggi ha cambiato idea». Carlo Calenda lo difende, e così anche la vicesegretaria del Pd Irene Tinagli (unica tra i dem): «Ho espresso solidarietà a Matteo per la gogna che sta subendo dopo la pubblicazione dei movimenti sul suo conto corrente».

L’ex rottamatore, dal canto suo, definisce «idiozie» le ipotesi che lo danno pronto ad entrare nel centrodestra. E attacca i magistrati: «Io non ho commesso nulla di illegale, e non ho niente da temere, mi domando se chi ha fatto le indagini stia rispettando le regole».