Liliana Segre

«Segre ha detto che Gesù era ebreo: da cattolico mi sento offeso». Con una frase triviale da antisemita delle origini (l’antisemitismo che fa da humus all’odio razziale), il consigliere comunale di Trieste Fabio Tuiach (Gruppo Misto, ex Lega e ex Forza Nuova, noto per alcune sue frasi omofobe e violente nei confronti delle donne) aveva motivato così la sua opposizione alla mozione per la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, nella seduta del 18 novembre scorso. «Per me era Dio, quindi mi astengo. E non dico altro», aveva chiosato il consigliere.

L’onorificenza alla fine è stata concessa senza voti contrari dalla città di Trieste alla senatrice ebrea sopravvissuta ad Auschwitz, ma la Lega e l’estrema destra hanno dato filo da torcere al Pd che aveva proposto il riconoscimento alla testimone oculare dell’Olocausto costretta oggi a vivere sotto scorta a causa delle minacce ricevute. A Segre, per altro, nel 2008 l’Università di Trieste aveva già conferito la laurea honoris causa in Giurisprudenza. La Lega, però, per tentare di mettere sotto scacco i consiglieri dem e di sinistra, aveva proposto di concedere la cittadinanza onoraria «oltre che alla senatrice a vita anche a tutti i sopravvissuti dei campi di concentramento, all’Unione delle Comunità Ebraiche ed alla Brigata Ebraica». Il rifiuto opposto, naturalmente, è stato giocato in chiave propagandistica dal Carroccio che ha accusato la sinistra di «strizzare l’occhio a chi brucia la bandiera ebraica inneggiando alla Palestina o a chi, il 25 aprile, fischia la Brigata Ebraica».

Contrariamente a Tuiach, malgrado della stessa fede cattolica, il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, si è detto toccato dallo spirito con il quale Liliana Segre si fa testimone della Shoa: «Ho avuto l’onore di starle vicino a colazione ieri – ha riferito il cardinale – e sentire da lei la sua preoccupazione per questo momento di antisemitismo e violenza ma lei mi ha detto: “continuerò a dare la mia testimonianza» e, bellissimo questo, “mai mai”, ha ripetuto, “instillerò odio, il mio compito è far ricordare senza nessun sentimento di odio e vendetta”».
Alla senatrice ieri è stata concessa anche la laurea honoris causa in Studi umanistici transculturali dall’Università di Bergamo.